Il 22 ottobre a Milano si è svolta la B2B Marketing Conference: tra gli spunti più interessanti segnaliamo l’indagine Ipsos-Doxa sulla comunicazione B2B delle aziende italiane, che conferma il ruolo ancora fondamentale dei media tradizionali e della stampa specializzata.
Lo scorso 22 ottobre, presso la sede di Assolombarda a Milano, si è svolta la B2B Marketing Conference, l’evento di riferimento per i professionisti del marketing e della comunicazione B2B organizzato da Anes, Associazione Nazionale Editoria di Settore.
Un appuntamento che cresce ogni anno per rilevanza e impatto, grazie alla forza di una community sempre più ampia e attiva.
Dal palco dell’Auditorium Giò Ponti sono emersi insight, case study e testimonianze di valore, che hanno offerto chiavi di lettura e strumenti concreti per affrontare con competenza i temi strategici e le principali sfide del mercato B2B.
Il B2B marketing nel 2024: investimenti e strategie ibride
Particolarmente interessanti per le aziende del nostro settore sono i risultati dell’indagine condotta da Ipsos-Doxa. Secondo la ricerca, l’attività di comunicazione B2B in Italia è in salute e caratterizzata da un approccio sempre più ibrido.
Il report, basato su un campione di 300 dirigenti e responsabili di aziende B2B con almeno 10 dipendenti, rivela che oltre otto aziende su dieci (84%) hanno sviluppato attività di comunicazione B2B nel 2024. Un dato significativo è l’aumento degli investimenti: il 57% delle imprese dichiara di aver aumentato i budget per la comunicazione B2B rispetto all’anno precedente. Sebbene l’aumento medio si attesti al +3,2%, una quota del 20% ha registrato un aumento “considerevole” (superiore al 5%).
I canali di comunicazione
Le aziende B2B non si affidano a un unico strumento, ma distribuiscono il budget su un ampio ventaglio di canali, con una concentrazione tendenzialmente equa tra le diverse soluzioni.
Nonostante la spinta digitale, i media tradizionali mantengono una posizione di rilievo, utilizzati dall’83% delle aziende. Gli investimenti si concentrano principalmente su:
• testate specializzate/di settore (cartacee e online): 61%;
• sponsorizzazioni (eventi, manifestazioni, squadre sportive): 60%;
• pubblicità stampa (quotidiani, riviste): 54%;
• distribuzione di depliant/volantini pubblicitari: 50%.
Il digitale è una componente quasi universale: il web è stato attivato dall’83% delle aziende, con picchi dell’89% tra le imprese con più di 250 dipendenti e dell’87% nel settore Servizi. I canali web più popolari sono:
• siti web aziendali: 68%;
• motori di ricerca: 64%;
• siti professionali/portali specializzati: 58%.
Anche l’e-mail marketing è uno strumento ampiamente diffuso (75% di utilizzo), con le newsletter a carattere informativo (68%) e le Dem con finalità commerciali (60%) come formati prevalenti.
Gli eventi in presenza si confermano cruciali per lo sviluppo di contatti diretti e personali, coinvolgendo l’81% delle aziende. Le tipologie di evento più organizzate sono:
• partecipazione a fiere di settore: 65%;
• organizzazione di manifestazioni/convention aziendali: 60%;
• convegni, workshop, seminari: 60%.
I canali social sono considerati pressoché irrinunciabili (80% di utilizzo).
La leadership è detenuta da:
• Facebook: 63%
• Linkedin: 61%
• Instagram: 57%
L’importanza strategica dell’editoria specializzata
L’indagine dedica un focus all’editoria specializzata e tecnico-professionale, confermandone l’importanza strategica.
Per il 2024, una quota significativa degli investimenti B2B si è concentrata su questo settore. In media, l’incidenza dell’investimento sull’editoria di settore si attesta al 10% sul budget totale.
È interessante notare come la percezione di efficacia si rifletta direttamente sulla scelta di destinare maggiori investimenti: le aziende con percezione di alta efficacia investono in media il 28% del budget in questo comparto, rispetto a un 16% di quelle con percezione bassa. Il 30% delle aziende investe quasi un quarto del budget in questi mezzi e canali.

























