martedì, Dicembre 16, 2025

Cifo compie 60 anni: intervista a Chiara Siciliani

Quest’anno la bolognese Cifo festeggia i 60 anni di attività: un cammino segnato da intuizioni avveniristiche e tappe fondamentali che hanno portato alla nascita del mercato del giardinaggio hobbistico in Italia. Ce ne parla Chiara Siciliani.

Sessant’anni fa, nel novembre 1965, Ro­mano Ghedini fondava Cifo dando vita a una delle imprese che ha fortemente contribuito allo sviluppo del mercato del giardi­naggio hobbistico in Italia. Cifo nasce infatti per rispondere alle esigenze dei consumatori privati, quando il mercato hobbistico praticamente non esisteva e soltanto due anni dopo, nel 1967, inizia il suo impegno per l’agricoltura professionale. Ma non è l’unica intuizione geniale di Romano Ghedini.

Fin dai suoi inizi Cifo coltiva una visione di agricoltura sostenibile, una mission testimoniata dal suo acro­nimo che significa Casa Italiana Fertilizzanti Organici. Una visione oggi attualissima, ma avanguardistica negli anni Sessanta, quando la “chimica” era nel pieno del suo sviluppo. L’impegno nella ricerca e sviluppo di soluzioni sostenibili è testimoniata da alcune pietre miliari poste dall’azienda bolognese: nel 1967 lancia per prima in Italia la fertirrigazione e nel 1972 inserisce a catalogo il primo biostimolante, anticipando di 50 anni le tendenze attuali.

chiara siciliani
Chiara Siciliani, direttore commerciale della divisione Home & Garden di Cifo.

Anche sul fronte del marketing – una parola allora scono­sciuta – si distingue per la visione avanguardistica e nel 1977 avvia la sua prima campagna di comunica­zione in televisione e sulla stampa con l’obiettivo di imporre il brand a livello nazionale. Infatti ancora oggi il marchio Cifo gode di una grande notorietà presso il pubblico. Una conoscenza approfondita da una distribuzione capillare dei prodotti: negli anni Sessanta e Settanta non esistevano la grande distribuzione e i garden center ed erano i fioristi i maggiori distributori dei prodotti per la cura delle piante. Un canale che Cifo ha fin da subito conqui­stato, portando il brand bolognese in tutti i comuni italiani, tanto che ancora oggi è presente in più di 4.670 punti vendita in Italia.

Oggi Cifo fa parte del gruppo internazionale Huber nella divisione Agrosolutions ma è rimasta fedele alla visione e agli obiettivi del suo fondatore. Per saperne di più abbiamo incontrato Chiara Sicilia­ni, direttore commerciale della divisione Home & Garden di Cifo.

Una visione avanguardistica

Chiara Siciliani: È stata fondamentale. Cifo ha ini­ziato nel 1965 con la vendita di prodotti home & garden ma il primo grande successo è stato l’in­troduzione in Italia dei concimi idrosolubili e della fertirrigazione, che ha favorito l’ingresso nell’agri­coltura professionale nel 1967. Una tecnica che Ro­mano Ghedini ha conosciuto in un viaggio in Israele, i veri pionieri della fertirrigazione, e che lo spinse a introdurre anche in Italia la concimazione con l’utilizzo degli idrosolubili.
Nel 1972 addirittura lanciò il primo biostimolante, il Sinergon, tuttora in commercio e il primo pro­dotto di questo tipo distribuito su larga scala in Italia. Ancora oggi Sinergon è un cavallo di battaglia importante per Cifo, sia nella divisione professionale sia in quella hobbistica: natural­mente nel tempo è stata migliorata la ricetta e oggi si chiama Sinergon Plus. Ricordiamo che Cifo ha sempre avuto come core business la nu­trizione delle piante ed è stata la prima ad af­fiancare la biostimolazione ai tradizionali NPK. Cifo ha introdotto un approccio completamente nuovo nell’agricoltura, che ha aperto la strada a tante altre pratiche, oggi imprescindibili per l’agricoltura moderna.

Chiara Siciliani: Sì, molte persone che ora sono a capo di altre aziende competitor sono passate da Cifo. Le due aziende bolognesi, Cifo di Romano Ghe­dini e Guaber di Paolo Gualandi, sono state pioniere dell’home & garden e hanno aperto la strada in que­sto mondo. Oggi dobbiamo riconoscere al nostro fondatore di avere avuto una visione molto lunga. Senza dimenticare che già nel 1977, circa dieci anni dopo la fondazione, Cifo ha iniziato a fare le prime campagne pubblicitarie dedicate all’home & gar­den in televisione. In tempi in cui nessuno pubbli­cizzava questi prodotti e non si poneva attenzione alla cura delle piante.

Chiara Siciliani: All’epoca i clienti più importanti erano le fiorerie: erano le uniche che vendevano i fertiliz­zanti hobbistici e sono state le prime alleate di Cifo. È il segreto della capillarità della distribuzione dei nostri prodotti: Ghedini diceva “dove c’è una Posta c’è anche Cifo”. Perché dove c’è un ufficio posta­le c’è anche un cimitero e quindi un fioraio che vende Cifo. Ancora oggi, quando giro nei paesini più sperduti, trovo ancora dai fioristi le nostre ve­trofanie e le nostre insegne luminose di allora. Unesempio tangibile di quanto Cifo abbia fatto e del perché è così conosciuta.
Ma la longevità del nostro successo è frutto della vo­lontà di differenziarci per la qualità dei nostri prodotti. I nostri fertilizzanti sono innovativi e quando il consuma­tore li utilizza nota la differenza.

Chiara Siciliani: Nel 2014 Ghedini ha ceduto l’azien­da a un fondo di investimento del gruppo Biolchim, che nel 2022 è entrato a far parte di Huber. Huber ha tre divisioni, Engineered Woods, Resources Corp ed Engineered Materials e, all’interno di quest’ultima, c’è la sub-divisione Agrosolution che distribuisce diversi brand: oltre a Cifo, troviamo Biolchim, Ilsa, l’americana Miller, l’ungherese Matecsa e la cana­dese West Coast Marine Bio-Processing. Huber Agro­solutions è presente in 90 paesi nel mondo, con 16 sedi operative, 8 impianti produttivi, 4 laboratori di ricerca e sviluppo e più di 530 dipendenti. Il Gruppo Huber è un’azienda a conduzione familiare, fin dalla sua fondazione da parte di Joseph Maria Huber nel 1883, e sviluppa un giro d’affari annuo di 3 miliar­di di dollari con circa 5.000 dipendenti. Da questo punto di vista rappresenta una continuità con il nostro passato e Cifo opera in modo indipendente.

Uno sguardo al futuro

Chiara Siciliani: Le esigenze del settore negli anni sono cambiate e abbiamo dato risposta alle nuo­ve richieste del mercato. Anzitutto ci sono stati dei cambiamenti climatici molto importanti, che ci hanno spinto alla messa a punto di prodotti utili in questo nuovo contesto. Inoltre è nata la richiesta da parte del mercato di prodotti soste­nibili, anche per rispondere alle normative che nel frattempo sono entrate in vigore. I nostri prodotti hanno seguito i fabbisogni del mercato.
Per i cambiamenti climatici abbiamo messo a punto dei prodotti biostimolanti utili per aiutare le piante a sopportare gli stress idrici e periodi sempre più siccitosi e caldi. L’ultimo nato è il gra­nulare Top Veg Gr che abbiamo presentato l’anno scorso, senza dimenticare Algatron, un prodotto a base di alghe brune Macrocystis Integrifolia che offre risultati visibili in pochi giorni.
Sul fronte della sostenibilità abbiamo presentato negli ultimi anni dei prodotti sempre più ecocom­patibili, sia negli imballi sia nel contenuto. Alludo alla linea Bio Natura, realizzata con materie prime organiche e packaging riciclati. Ogni prodotto è pen­sato per un consumatore sempre più attento e consa­pevole all’ambiente e ci stiamo muovendo da tempo in questa direzione, ben prima dei limiti legislativi.

“Cifo. L’arte del far crescere dal 1965” è il nuovo claim che racconta l’identità profonda dell’azienda bolognese, che ha fatto della crescita delle colture, delle persone e delle idee una missione.

Chiara Siciliani: Abbiamo lanciato il primo biostimo­lante nel 1972 e molti anni prima del decreto entra­to in vigore nel 2023 abbiamo iniziato a lavorare sui corroboranti. Già nel 2014 ho personalmente lavo­rato alla gamma di corroboranti, che abbiamo pre­sentato nel settembre 2015. Quindi molti anni pri­ma dell’entrata in vigore della normativa Unp. Nel 2014 abbiamo analizzato gli insetticidi presenti nel nostro catalogo e abbiamo iniziato a lavorare con la ricerca e sviluppo per trovare sostituti naturali. Un’attività che ci ha portato, alla fine del 2015, all’e­liminazione dal catalogo degli insetticidi e alla loro sostituzione con i corroboranti. Nel 2018 abbiamo introdotto la linea Barriera Naturale e da allora la im­plementiamo ogni anno con nuove soluzioni.

La linea Barriera Naturale è composta da corroboranti e induttori di resistenza di origine naturale. Ogni anno viene ampliata con nuove soluzioni: le novità di quest’anno sono Zolfo Flow Plus e Cifoblok Bio Lecitine di Soia.

Chiara Siciliani: Il futuro dei prodotti andrà in que­sta direzione. Il futuro di Cifo invece prevede l’e­spansione in altri paesi del mondo. Nell’agricoltura professionale siamo già presenti in 90 paesi e la prospettiva per l’home & garden è di ampliare l’ex­port e crescere nei mercati dove ancora non siamo presenti.

Il supporto alla rete distributiva

Chiara Siciliani: I Green Advisor nascono nel 2015 e an­che in questo caso siamo stati dei pionieri nell’of­frire servizi ai rivenditori. Nel senso che abbiamo intuito che quello che può fare la differenza per i clienti è il servizio. I Green Advisor operano su tutto il territorio nazionale e hanno un ruolo di formazione e di assistenza tecnica, oltre che di merchandiser. Organizzano anche incontri con il consumatore fi­nale, molto apprezzati dai rivenditori e partecipati dagli hobbisti. L’obiettivo è duplice: offrire un ser­vizio al rivenditore e aumentare le presenze nel suo punto vendita. È stata un’arma vincente e riscon­triamo che la presenza dei Green Advisor porta a una crescita del fatturato del rivenditore, sia per il miglioramento dell’esposizione dei prodotti sia per la formazione in favore degli addetti alla vendita e dei consumatori finali. Oggi abbiamo 6 Green Advi­sor e in futuro investiremo ulteriormente in altre figure, perché 6 non sono più sufficienti.

Chiara Siciliani: C’è fame di informazione sia da parte dei clienti finali sia da parte degli addetti alle vendite. Perché i prodotti che sono entrati in affiancamen­to a quelli tradizionali sono più difficili da utilizzare ed è necessario informare gli hobbisti sulle tecni­che di utilizzo e sulla loro efficacia.
Anche perché la norma non ci permette di esplicitare molto sulle confezioni e stanno iniziando i controlli nei punti vendita per verificare la conformità delle eti­chette. Quindi è fondamentale il supporto in negozio, specialmente per i corroboranti che possono riportare davvero poche informazioni in etichetta.

Chiara Siciliani: Così ci risulta. Facendo parte di una grossa azienda abbiamo controlli interni molto se­veri e noi seguiamo pedissequamente quello che prevede la legge. Anche se vediamo sul mercato alcuni prodotti che si prendono qualche libertà. Questa rigidità talvolta è un limite, ma in presenza di controlli siamo sicuri che i nostri rivenditori non avranno ripercussioni.

Chiara Siciliani: I nostri terricci sono prodotti in Un­gheria dalla consociata Matecsa, che è proprietaria di una torbiera che estrae torba nera. Una materia prima che misceliamo con la torba baltica e altri materiali inerti. Il problema di quest’anno relativo all’approvvigionamento di torba baltica ci tocca per ora relativamente poiché il nostro mix prevede una percentuale più bassa di baltica. Naturalmen­te ci stiamo muovendo anche noi, perché la torba negli ultimi anni è una materia prima sempre più richiesta anche dall’altra parte del mondo, cioè dal­la Cina, disposta a pagare prezzi superiori rispetto alle industrie europee. Stiamo cercando sempre più dei nuovi mix per ridurre la percentuale di tor­ba e sostituirla con materie prime più disponibili o meno influenzate da eventi atmosferici come quelli di quest’anno.

www.cifo.it

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