Il 6 giugno Bavicchi ha inaugurato il nuovo stabilimento di Bettona (PG), dedicato alla produzione e stoccaggio delle sementi e dei germogli. Ce ne parla Santi Di Garbo, responsabile del settore sementiero e sviluppo prodotti.
Bavicchi di Perugia rappresenta un pezzo di storia importante dell’agricoltura e del gardening italiano. In particolare per il mercato consumer del giardinaggio con alcune intuizioni che hanno anticipato i concetti di marketing e brand. Fondata nel 1896 per fornire servizi all’agricoltura, negli anni Venti ha intuito per prima l’importanza di stampare il marchio aziendale sulle confezioni di sementi, fino ad allora bianche con solo il nome della varietà colturale.
Negli anni Sessanta la famiglia Bavicchi ha inaugurato uno dei primi centri giardinaggio in Italia, con insegna Hortus Market: un negozio ancora attivo a Ponte San Giovanni (PG) con insegna Bavicchi Centro Giardinaggio, ampliato nel 2005 con l’inserimento delle serre di produzione. Un’attività, quella commerciale, che ha permesso a Bavicchi di conoscere meglio le dinamiche e le esigenze dei punti vendita specializzati, per fornire un servizio sempre all’avanguardia. In quegli anni il “fenomeno” dei garden center stava esplodendo e con esso le spinte multi merceologiche: per rispondere a queste richieste Bavicchi ha stretto un accordo di distribuzione in esclusiva in Italia – tutt’oggi attivo – dei prodotti dell’olandese Esschert Design, ampliando notevolmente la gamma di referenze proposte. Accanto alle sementi e ai prodotti per i tappeti erbosi, cioè le origini secolari di Bavicchi, oggi il catalogo dell’azienda umbra comprende numerose linee di prodotto. Come Geo, dedicata ai semi da germoglio, Country Style per la decorazione outdoor e Wildlife, una delle gamme più complete di prodotti per il bird gardening e la cura degli animali selvatici.
Il 6 giugno Bavicchi ha compiuto un altro importante passo in avanti verso la crescita, con l’inaugurazione del nuovo stabilimento di Bettona, a pochi chilometri dalla sede storica di Ponte San Giovanni che continuerà a operare.
La nuova struttura rappresenta infatti un ampliamento, lavorerà in sinergia con la sede e permetterà un salto di qualità dell’azienda perugina. In particolare consentirà una migliore gestione dei flussi produttivi dei prodotti alimentari, come i germogli, un’eccellenza offerta da Bavicchi, e l’introduzione di nuovi impianti e macchinari per la produzione delle confezioni di sementi. Imbustatrici con sensori capaci di contare il numero di sementi presenti nella busta, fino alle stampanti per la produzione interna dei pack e delle buste, per le linee interne e per le private label.
Abbiamo partecipato all’inaugurazione e incontrato Santi Di Garbo, responsabile del settore sementiero e sviluppo prodotti.

Santi Di Garbo con il sindaco di Bettona Valerio Bazzoffia, in un momento dell’inaugurazione del nuovo stabilimento.



Una risposta alle nuove sfide del mercato
Come è nata l’idea della nuova sede di Bettona?
Santi Di Garbo: Il progetto Bettona è nato dall’esigenza di avere una struttura più adatta alle necessità dell’azienda e per rispondere in modo più efficiente alle nuove sfide del mercato. Lo stabilimento storico è stato ampliato “a pezzi”, adattandosi nel corso del tempo alle nuove esigenze, ma non consentiva più un moderno processo di produzione e logistica delle sementi. Inizialmente avevamo previsto di costruire una nuova struttura su un terreno di proprietà dell’azienda, adiacente alla struttura originale. In seguito abbiamo preferito migrare e cercare una struttura nelle vicinanze da adattare alle nostre esigenze.
Quali plus aveva la location di Bettona per i vostri obiettivi?
Santi Di Garbo: Abbiamo acquisito gli stabili di un’azienda preesistente, specializzata nella produzione di mangimi per cani: quindi i locali erano già predisposti per una attività alimentare. Ciò nonostante, l’adeguamento dell’edificio alle nostre esigenze ha comportato un notevole investimento, sia per la modernizzazione e il famoso 4.0, sia per l’impianto fotovoltaico che ci permetterà di produrre utilizzando il 100% di energie rinnovabili.
Quanto è grande la nuova sede e quante persone ci lavorano?
Santi Di Garbo: La nuova sede produttiva ha una superficie coperta di circa 1.500 mq, con un’importante area esterna per la movimentazione dei mezzi di carico e scarico e gli uffici con parcheggio auto. Oltre all’acquisto e alla messa in sicurezza dei macchinari, abbiamo realizzato 4 ambienti a temperatura controllata per la conservazione delle sementi, 3 per il bio alimentare e 1 per le sementi convenzionali.
La nuova sede ha permesso il coinvolgimento di 5 addetti in più, oltre al responsabile dello stabilimento e allo staff della sede in costante collegamento.
Possiamo dire a quanto è ammontato l’investimento?
Santi Di Garbo: Si tratta del più grande investimento nella storia dell’azienda e supera complessivamente i 2 milioni di euro. Un investimento comprensivo dell’acquisto del sito, il suo ricondizionamento, le nuove attrezzature di produzione, i nuovi spazi di stoccaggio a temperatura controllata, i nuovi sistemi di ventilazione e il nuovo impianto fotovoltaico che ci consente di funzionare interamente con energia rinnovabile.
La sede storica rimarrà attiva. Di cosa si occuperà la nuova sede di Bettona?

Santi Di Garbo: La sede storica rimarrà attiva e manterrà la sua natura, con il punto vendita al dettaglio, gli uffici dirigenziali e il magazzino di stoccaggio e spedizione. Mentre la sede di Bettona sarà operativa su tutte le nostre produzioni, sia convenzionali sia biologiche: dal confezionamento della piccola bustina fino ai sacchi di larga produzione.
La nuova sede comprende un complesso processo di stoccaggio e movimentazione dei germogli…

Santi Di Garbo: Sì e rientra tra le necessità che ci hanno spinto ad aprire questo nuovo stabilimento. Il settore Bio dei semi da germoglio, essendo un prodotto alimentare, richiede una gestione totalmente separata dal resto: con il flusso lineare delle merci, con stoccaggio della materia prima e prodotti finiti in ambiente a temperatura controllata, con l’aggiunta di una terza cella frigo per il prodotto in quarantena, cioè quello in attesa dei risultati delle analisi di laboratorio. La sala di confezionamento dove stazionano le macchine per il confezionamento deve essere in ambiente adeguatamente salvaguardato dal resto e sanificato dopo ogni singola produzione.
Oggi, grazie al nuovo stabilimento di Bettona, tutto il flusso è stato studiato per evitare che il prodotto finito si incroci con la materia prima o viceversa.
Anche per la produzione delle confezioni di sementi avete investito in nuovi impianti?
Santi Di Garbo: Sì, volevamo offrire ai nostri clienti della distribuzione una maggiore flessibilità nel modo di lavorare insieme. Avere la possibilità di stampare e creare internamente le confezioni di sementi ci permette di essere più veloci e reattivi, con scorte più basse. Allo stesso tempo, possiamo anche offrire ai nostri clienti un marchio privato o differenziato per la loro attività.
Ho visto anche imbustatrici con sensori capaci di contare il numero di sementi da inserire nella confezione…
Santi Di Garbo: Il conteggio delle sementi è ben consolidato nella produzione di sementi ibride di alto valore per l’agricoltura. Oggi possiamo portare le innovazioni del mercato professionale delle sementi anche nei giardini privati.