mercoledì, Dicembre 17, 2025

Doppio anniversario per Floricoltura Pironi

Floricoltura Pironi di Como festeggia i 50 anni dell’attività con una nuova struttura produttiva altamente tecnologica. Le sue piante da orto hanno la certificazione biologica e promuove un florovivaismo sostenibile e amico dell’ambiente. Ce ne parla Andrea Pironi.

Il 28 novembre Floricoltura Pironi di Vertemate, in provincia di Como, ha festeggiato un doppio anniversario: i 50 anni dalla nascita dell’attività e i 25 anni dal passaggio generazionale e al nuovo corso dell’impresa.

L’ingresso nel mondo florovivaistico è iniziato in­fatti 50 anni fa, nel 1975, ed è stato promosso da Valter Pironi insieme alla moglie Maria Grazia Va­ghi. Stiamo parlando di una delle figure di spicco del florovivaismo italiano: Valter Pironi è infatti cresciuto professionalmente nella Fondazione Mi­noprio, di cui è stato monitore e professore fino a raggiungere la carica di direttore generale dagli anni Ottanta fino al 1995 ed è ancora oggi uno dei consulenti agronomici più apprezzati in Italia e all’estero. Nel secolo scorso l’impresa si chiama­va Azienda Agricola Vaghi Maria Grazia ma nel 2000, con il passaggio delle consegne ai figli Andrea e Raffaella, nasce Floricoltura Pironi in concomitan­za con lo spostamento nella sede attuale.

Oggi Floricoltura Pironi è nota per la profonda specializzazione nelle piante da orto, destinate ai rivenditori consumer e al mercato professio­nale, coltivate con metodi naturali e forti di una certificazione biologica. A questa affianca un’in­teressante gamma di piante perenni e da fiore, con un catalogo dedicato alle viole con oltre 170 varietà differenti.

floricoltura pironi
Da sinistra: Raffaella, Valter e Andrea Pironi.

Certificazione biologica e tecniche sostenibili

Andrea Pironi: La prima azienda era molto picco­la e a gestione familiare: inizialmente era attiva solo per 4/5 mesi all’anno, nella stagione prima­verile. Ma già allora eravamo specializzati nella produzione di piantine da orto per il mercato hob­bistico. Il salto di qualità avviene nel 2000 quando siamo subentrati io e mia sorella Raffaella, con la nascita di Floricoltura Pironi e lo spostamento nel­la nuova sede e la costruzione della prima serra. In quegli anni abbiamo iniziato a introdurre altri tipi coltivazione, come le viole e le primule e ab­biamo iniziato a produrre per tutto l’anno.
Nel 2000 abbiamo acquistato il terreno e realiz­zato le prime due serre, di circa 1.000 mq. Già l’an­no successivo abbiamo aggiunto altre due serre, pari a una superficie totale di 2.000 mq. Negli anni a seguire abbiamo sempre ampliato l’azien­da, fino agli attuali 2 ettari di superficie e circa 7.000 mq di serre coperte, riscaldate e attrezzate.

Andrea Pironi: Il cambiamento climatico sta di­ventando un problema non da poco e le vecchie serre non erano più adatte per le nuove esigen­ze. Abbiamo deciso di demolirle e di costruire una nuova struttura, molto più alta e arieggia­ta e con tecnologie di gestione ambientale più all’avanguardia. La nuova struttura è stata con­cepita per affrontare le nuove sfide e affrontare le pressioni climatiche. Ha una superficie di 2.000 mq coltivabili e circa 450 mq di area stoccaggio e lavorazione, ma soprattutto è alta 6 metri al colmo e contiene tutte le tecnologie oggi dispo­nibili per il risparmio energetico e la gestione ambientale. Quindi un pavimento caldo radian­te, doppio telo in film plastico e telo d’alluminio di risparmio energetico interno e un software per la gestione di tutti i parametri (umidità, luce, temperatura, circolazione dell’aria, ecc.).
Un investimento importante che ci permetterà di raggiungere due obiettivi: creare un ambiente adatto alla coltivazione di prodotti di sempre maggio­re qualità e ottenere un risparmio energetico. Rispet­to alle vecchie serre abbiamo stimato un risparmio del 30/40% dell’energia.

Andrea Pironi: Realizziamo circa 10 milioni di piante ogni anno: l’80% è rappresentato dalle piante da orto e il 20% dai fiori e ornamentali. Le piante da orto sono divise in due produzioni paritetiche: quelle destinate alle rivendite hobbistiche, quindi il prodotto con cui siamo partiti, e quelle studia­te per gli orticoltori professionali. Cioè agricoltori che acquistano le nostre piante per coltivarle in pieno campo e rivendere le verdure. Prodotti che oggi vendiamo in particolare nel nord Italia: in Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Veneto ma anche nel Canton Ticino in Svizzera.
Per il mercato professionale abbiamo ottenuto la certificazione biologica ed è il settore nel quale abbiamo raggiunto un’elevata specializzazione.

Andrea Pironi: Abbiamo una quota di bio anche per il mercato hobbistico e vorremmo aumentarla. Pur­troppo da questo punto di vista c’è scarso interesse da parte dei garden center, delle rivendite agrarie e dei distributori in genere. Noi siamo pronti a offrire prodotti certificati anche per gli hobbisti, ma non c’è una richiesta significativa: oggi solo il 5% del­le piante hobbiste sono biologiche. Ci sono però esempi positivi e alcuni garden center, partico­larmente evoluti e sensibili, acquistano le nostre piante destinate al mercato professionale e le ri­coltivano per poter offrire un prodotto biologico ai propri clienti. Stanno facendo un lavoro stupendo e promuovono una filiera pulita, locale e riconoscibile che secondo me sarà una delle tendenze del futuro: il garden center che vuole mantenere una natura agricola riconoscibile può fare proprio questo tipo di strategia. Promuovendo al contempo un’agri­coltura sana, pulita, locale e di prossimità.
Per stimolare lo sviluppo delle piante da orto bio nei garden center abbiamo studiato un nuovo prodotto a impatto zero che proporremo l’anno prossimo: si tratta di piante da orto con certificazione biologica coltivate in vasi biodegradabili e confezionate in un cartoncino resistente all’acqua ma completamente riciclabile.
Già oggi proponiamo una linea di peperoncini certificati bio, chiamata I Piccantissimi, che sta riscuotendo molto successo.

Andrea Pironi: I peperoncini ornamentali, colti­vati a questo scopo e carichi di frutti, vengono spesso venduti come piante destinate a un uso alimentare. Noi abbiamo deciso di sviluppare una gamma di peperoncini ornamentali, ma coltivati con un’attenzione alimentare e quindi con frutti comme­stibili. Sono coltivati in modo biologico e senza residui e oltre a essere belli sono anche buoni e piccanti. Una proposta che stiamo vendendo con grande soddisfazione.

Florovivaismo responsabile

Andrea Pironi: Sì e abbiamo affrontato molte ini­ziative in modo pionieristico. Già da cinque anni abbiamo avviato un’analisi dell’impronta ambientale dell’azienda. Nella definizione di “prodotto biolo­gico” si fa riferimento alla salvaguardia dell’am­biente: conseguentemente tutela anche la salute dell’uomo, poiché fa parte dell’ambiente. Per libera scelta e coscienza abbiamo sempre limitato l’uso di prodotti di sintesi: anche sulle nostre piante “convenzionali” adottiamo sistemi di lotta e di con­trollo molto diversi da quello chimico e con ottimi risultati. È venuto spontaneo “misurare” questo impegno e abbiamo incaricato un consulente di studiare l’impronta ambientale della nostra azienda. Con risultati molto interessanti: anzitut­to abbiamo capito come misurare tutte le nostre azioni e ne è uscito un bilancio ambientale di tut­ta l’azienda che ci è servito per migliorare alcuni aspetti. La nuova serra non è stata fatta solo per ri­sparmiare denaro ma anche per avere un impatto am­bientale inferiore. Perché il primo non-inquinamento è il risparmio del consumo delle materie prime inqui­nanti: se brucio meno gasolio e meno gas, inquino meno. La valutazione dell’impronta aziendale ci è servita tantissimo e fa parte della nostra coscien­za e del nostro approccio al lavoro.

Andrea Pironi: Negli anni abbiamo dedicato gran­de attenzione alla coltivazione diciamo “organi­ca”, in particolare alla microbiologia del terriccio. Aggiungiamo noi la microbiologia necessaria ai nostri terricci: alludo ai funghi antagonisti, alle micorrize e ai batteri utili. Un lavoro sulla micro-flora nel terreno che ci ha dato risultati enormi. Tecnologie che ovviamente usiamo nel biologico ma anche nel convenzionale. Anche perché abbia­mo notato che queste conoscenze sviluppate nel bio migliorano la qualità della pianta in generale.
Il vero problema non è curare le malattie e i pa­rassiti, ma prevenire il problema. E per farlo devi rendere l’ambiente di coltivazione il migliore pos­sibile e il più adatto per la tua pianta. È l’equilibrio di questi fattori che determina la salute della pianta. Come dicevo all’inizio, abbiamo affronta­to un investimento importante per realizzare la nuova serra per migliorare la qualità dei nostri prodotti. È un po’ una scommessa ma sappiamo che sarà un passo avanti in questa logica.

Non solo orto

Andrea Pironi: Negli anni abbiamo sviluppato bene anche il lavoro sulle ornamentali. Sulle viole, un prodotto per molti versi banalizzato, abbiamo svi­luppato un grande assortimento e oggi abbiamo un catalogo con oltre 172 colori differenti. Penso sia il catalogo più ampio disponibile oggi in Italia. Un impegno che ci ha portato a organizzare degli eventi in collaborazione con i garden center, chia­mati La Mostra Delle Viole. È un modo per mostrare ai consumatori finali una gamma di oltre 100 vio­le fiorite con colori differenti: i clienti scoprono così che possono sbizzarrirsi tra mille sfumature per decorare il balcone, il giardino o l’aiuola. È da qualche anno che organizziamo La Mostra Delle Vio­le e ci sta dando grandi soddisfazioni perché è un tipo di vendita che funziona molto bene. Inoltre ci siamo costruiti un’immagine di azienda di riferi­mento sull’assortimento delle viole e tanti garden center si rivolgono a noi. È anche un modo per trasmettere il valore dei nostri prodotti: per pun­tare non sul prezzo ma sul valore intrinseco; una sinergia tra il produttore e il distributore per valo­rizzare un prodotto.

Andrea Pironi: Il mercato e i consumatori stanno cambiando tantissimo, assistiamo ad aperture e chiusure o ridimensionamenti di molti clienti di riferimento. Noi siamo in crescita e cerchiamo di intercettare le nuove necessità del mercato. Avere investito negli anni sul valore e non aver tergiver­sato sull’alta qualità intrinseca dei prodotti ci sta ripagando e riusciamo a difendere meglio le posi­zioni conquistate.
Oggi abbiamo sviluppato anche una produzione di piante perenni in contenitore, destinate ai coltivato­ri, con la stessa logica delle piante da orto. Pian­te giovani, fresche, senza residui e coltivate con attenzione organica: un mondo nel quale stiamo registrando tassi di crescita del 10/15% all’anno.

www.floricolturapironi.it
www.100sfumaturediviole.it

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