Come evolve il mercato consumer delle sementi

In mancanza di ricerche specifiche sul mercato consumer delle sementi, abbiamo coinvolto le principali imprese del settore per delineare i contorni di questo comparto. Ecco le loro considerazioni sull’anno passato, sui primi mesi del 2023 e sui possibili trend futuri.

Il mercato consumer delle sementi è tradizionalmente un traino del commercio del nostro settore, poiché l’acquisto di semi costituisce spesso il primissi­mo passo che un “coltivatore” (ap­passionato o hobby farmer che sia) compie verso il giardinaggio e l’orti­coltura domestica.

Quando ancora non esistevano i centri giardinaggio e i mezzi di tra­sporto non erano così rapidi, c’era una florida attività di vendite per cor­rispondenza, che basavano la loro notorietà e fama proprio sull’ampia scelta di semi e bulbi.

Nonostante l’avvento delle piantine da orto pre-coltivate abbia offerto ad alcuni tipi di coltivatori (e solo per alcune varietà di piante) un’al­ternativa rapida e comoda, seppur decisamente meno economica, il mercato delle sementi consumer rimane centrale nel panorama del giardinaggio italiano. Specialmente alla luce della recente evoluzione tecnologica e della comparsa sul mercato hobbistico di sementi so­fisticate e innovative: con certifica­zione bio, addizionate con micorrize e con packaging avanzati per con­servarne la qualità nel tempo e non raramente realizzati con materie pri­me ecosostenibili.

In mancanza di ricerche di mercato specificamente dedicate al mercato consumer delle sementi, abbiamo coinvolto le principali imprese del settore per delineare i contorni di questo comparto. Sottolineiamo che stimare le vendite totali, in volumi o valori, è un compito arduo spesso anche per le stesse aziende, poiché è molto elevato il numero delle im­prese e dei canali distributivi coinvol­ti. Le bustine di sementi infatti si tro­vano anche nei mercati rionali, nelle ferramenta, negli empori dei piccoli paesi o nei negozi di ortofrutta.

Precisiamo inoltre che nella nostra analisi non abbiamo considerato le aziende che vendono solo sementi per tappeto erboso, poiché si tratta di un comparto specialistico a sé, che meriterebbe un’analisi dedicata.

Analizzando le considerazioni delle aziende coinvolte, possiamo con­statare che la maggioranza con­corda sul fatto che il trend del 2022 e della prima parte di questo 2023 abbia sofferto una flessione rispetto al “particolare” biennio 2020/2021. Dopo la “sbornia” del biennio precedente, infatti, era ov­vio che nel 2022 – con il ritorno alla “normalità” post Covid – avremmo assistito a una flessione nel mer­cato del giardinaggio, sementi com­prese, per la diminuzione del tempo da destinare a questo hobby e per la possibilità di tornare a dedicarlo ad altre attività, ma non solo.

Dopo il Covid, l’aumento dell’infla­zione e dei costi per i servizi essen­ziali ha ridotto il potere d’acquisto della maggior parte delle famiglie e ovviamente anche gli investimenti per gli hobby, come il giardinaggio, ne hanno risentito.

Aggiungiamo infine il meteo, che non ha sicuramente aiutato il mer­cato del giardinaggio e in particola­re quello delle sementi, tipicamente stagionale e primaverile.

Ma lasciamo la parola alle aziende del settore, con le considerazioni (in ordine alfabetico) di Bavicchi, Coprosemel, Hortusì, L’Ortolano e Sdd Sementi Dotto.

Il mercato frenato del 2022

GreenRetail: Come giudicate l’anda­mento del mercato delle sementi consumer nel 2022? Quali trend sono emersi e quali hanno caratte­rizzato le vendite lo scorso anno?

“Tra i trend del momento possiamo segnalare la crescita dell’interesse per mix di specie mellifere in grado di attrarre e nutrire con i propri fiori gli insetti impollinatori – racconta Dario Bavicchi, presidente di Bavicchi -. Per quanto riguarda l’orto, invece, riscontriamo la ricerca di varietà più performanti e innovative”.

“Per quanto riguarda il mercato delle sementi consumer nel 2022 riscontriamo un andamento in calo rispetto agli anni precedenti” – dichiarano dall’ufficio marketing di Coprosemel.

“Il 2022 è stato caratterizzato da una frenata dei consumi – afferma Simone Bucella della direzione ge­nerale di Hortusì -. Le motivazioni adducibili sono varie: sicuramente i rincari energetici che hanno colpito le famiglie a partire dai primi mesi del 2022 hanno generato un mo­mento di “attesa” in cui i consuma­tori hanno “sospeso” i consumi di orto/giardino, specie per il comparto hobbistico, forse anche allarmati dal conflitto bellico scoppiato in Ucraina, con la minaccia di ulteriori crescite importanti nei prezzi della spesa ali­mentare che si sommava all’inflazio­ne già partita in seguito ai rincari di materie prime industriali del periodo pandemico. La frenata è stata parti­colarmente acuta anche perché se­guiva a ruota il periodo pandemico, che, come sappiamo, in più casi ha fatto registrare un rialzo dei consu­mi dei prodotti per orto/giardino a scopo non professionale”.

“Il 2022 è stato influenzato in ma­niera determinante da due fattori: l’andamento stagionale e la con­trazione del potere d’acquisto – spiegano dall’ufficio marketing de L’Ortolano -. Sebbene partite molto bene nei primi due mesi dell’anno, le vendite hanno risentito del freddo e della siccità durati sino a Pasqua. Sono seguite 3 settimane di clima favorevole e quindi ancora siccità e afa. La ripresa autunnale non è ba­stata a compensare una primavera problematica e a replicare le perfor­mance dei due anni precedenti.
Inoltre, Il divario di crescita tra sti­pendi e prezzi nel primo semestre 2022 ha obbligato i consumatori a ridimensionare le loro scelte in am­bito hobbistico”.

“Dopo il sensibile aumento del­la richiesta di sementi nel 2020 e 2021, determinato dal lockdown e dalle successive restrizioni, nel 2022 abbiamo notato un lieve de­cremento delle vendite – concorda anche Michele Olivo, responsabile commerciale Nord-Italia di Sementi Dotto -. Molte varietà, in primis so­lanacee e cucurbitacee, da tempo vengono richieste in piantina pronta per il trapianto in pieno campo, ma vi è un aumento della richiesta di seme di origine biologica e di va­rietà tipiche locali, sviluppate da agricoltori e cooperative.
Sempre più importante una gestio­ne dell’offerta “settoriale”, con espositori dedicati a sole varietà di un certo segmento come i peperon­cini piccanti, le aromatiche o le erbe selvatiche”.

mercato consumer delle sementi

Un 2023 prudente

GreenRetail: Come valutate l’anda­mento delle vendite di sementi con­sumer nel primo semestre 2023? Ci sembra che il mercato sia stato ca­ratterizzato da una certa prudenza negli acquisti da parte dei rivendi­tori e in seguito da una meteorolo­gia sicuramente sfavorevole: qual è stata la vostra esperienza?

“Quanto indicato rispecchia l’evolu­zione di un primo semestre che spe­riamo resti un’eccezione – afferma Dario Bavicchi -. In pratica è stato come se qualcuno ci avesse rubato la primavera!
Per quanto riguarda il primo trimestre, certamente una parte del mercato ha reagito al complesso contesto in cui ci troviamo a vivere applicando strategie conservative”.

“In effetti i nostri clienti non hanno effettuato importanti ordini in pri­mavera a causa di stock invenduti nel 2022” – conferma l’ufficio mar­keting di Coprosemel.

“Sì, assolutamente – concorda Si­mone Bucella di Hortusì -. Pruden­za è la parola perfetta per descri­vere la situazione del comparto nel primo semestre del 2023: dopo i rallentamenti della primavera 2022 e un timido autunno dello stesso anno, il primo semestre del 2023 ha riportato alle annate pre pande­miche e alle problematiche tipiche di quel periodo, fra cui sicuramente la scarsissima propensione a fare scorta da parte dei rivenditori.
Peraltro, nel 2020 e 2021, il boom degli acquisti di consumo online ha creato l’illusione che la consegna di merci in 24/48 ore sia possibile sempre e ovunque: in virtù di que­sto, alcuni rivenditori hanno optato per acquisti molto cauti, tenendosi come “paracadute” un riordino “al volo” in un secondo momento. Ov­viamente invece questo non sempre è possibile, ma anche ove lo sia non è privo di costi per le parti; pertan­to, questa eccessiva prudenza è stata anche un limite che ha impe­dito alcuni consumi.
Il riflesso di questa situazione sul se­condo semestre (tuttora in corso) è stato quello di complicare non poco i programmi del comparto, stretto da una parte da costi e prezzi non ancora stabilizzatisi e dall’altra dal rischio di invenduto per stagnazione e timori di scarsa propensione al consumo. A complicare il quadro si è poi inserita la scarsità di alcune specie di sementi, particolarmente determinanti, soprattutto in certi contesti geografici, e di largo consu­mo, quali sementi di fave e piselli”.

“Dato l’andamento del 2022, per la primavera 2023 era prevedibile una certa prudenza da parte dei riven­ditori – dichiara l’ufficio marketing de L’Ortolano -. Anche in questo caso eventi meteorologici estremi e limitate risorse economiche hanno influenzato il mercato delle semen­ti hobbistiche. L’instabilità mete­orologica non solo disincentiva il consumatore, ma complica anche la produzione e il reperimento della materia prima; questo si riflette an­che nella seconda metà dell’anno, a causa della scarsa disponibilità di diversi prodotti”.

“L’inizio del 2023 ha subìto condi­zioni meteorologiche avverse e un eccesso di prudenza da parte dei rivenditori – spiega Michele Olivo di Sementi Dotto -. Aggiungo che il po­tere d’acquisto dei consumatori si è drasticamente ridotto a causa di un’inflazione che solamente a inizio 2023 sembra essersi fermata. La richiesta di sementi è ritornata a livelli normali nel secondo seme­stre, purtroppo a campagna prima­verile finita”.

mercato consumer delle sementi

I semi del futuro

GreenRetail: All’apparenza sembra un prodotto banale, ma dietro una con­fezione di sementi c’è un’attività di ricerca importante. Quanto conta questo aspetto per la vostra azienda? Come saranno le sementi del futuro?

“Il seme a livello globale sta di­ventando sempre più un prodotto altamente tecnologico – dichiara Dario Bavicchi -. Le grandi aziende vedono nel seme la possibilità di sostituire i prodotti chimici usati in agricoltura con sementi più resi­stenti a patogeni e fattori ambien­tali critici.
Se ad oggi tecnologie come “Cri­spr” sono usate in tutto il mondo per la ricerca di base e per lo svi­luppo industriale, la velocità con cui la scienza procede potrà un giorno interessare anche il nostro mercato domestico. Lo scenario possibile sarà allora quello, da una parte, di semi tecnologicamente evoluti e dall’altra di sementi tra­dizionali, che portano nel proprio genoma la storia centenaria della nostra orticoltura.
Non sappiamo se tutto ciò accadrà davvero, ma sono personalmente molto curioso di vedere come an­drà a finire questa storia”.

“Noi pensiamo che il futuro possa essere quello della coated seed con micorrize e trichoderma per una semina facilitata, una germina­zione più veloce e soprattutto per il miglioramento dei terreni acidi” affermano dall’ufficio marketing di Coprosemel.

“Ritengo che per sapere come sa­ranno le sementi del futuro, sempre rimanendo nel segmento consumer, sia opportuno chiedersi come sa­ranno i consumatori di sementi del futuro – sottolinea Simone Bucella di Hortusì -. Come in altre occasioni si è già avuto modo di verificare, il “consumatore” tipo delle sementi ad uso non professionale è cambia­to negli ultimi decenni, ed è tuttora in evoluzione verso una direzione che probabilmente è segnata da una riduzione di competenza/espe­rienza, da un interesse che spesso è più motivato dalla curiosità che non dall’interesse di autoprodursi ortaggi per la soddisfazione alimen­tare. Le varietà nuove o particolari assumono maggiore attrattività ri­spetto alle varietà della tradizione (eccezion fatta per quelle di marca­ta tipicità locale).
Il consumatore ha sempre meno tempo da dedicare alla coltivazione di quanto non ne avesse suo pa­dre; spesso ha anche meno risorse (disponibilità di terreno e di acqua). Per contro, ha molta più possibilità di informazione e quindi genererà una domanda probabilmente più contenuta nei numeri, meno figlia dell’esperienza, ma più preparata su altri aspetti (sostenibilità, pra­ticità, funzionalità, ecc.), con una maggiore sensibilità a temi fino a ieri poco argomentati.
Le sementi del futuro dovranno sod­disfare questa richiesta. Forse do­vranno avere prestazioni più vicine al professionismo di quanto non sia oggi, probabilmente avranno costi diversi nella produzione, nella ge­stione e nella commercializzazione.
Inoltre, in un mondo che sembra voler fare del web-shopping il futu­ro del commercio, è probabile che il packaging cambi nettamente la propria utilità: funzioni di ricono­scibilità, informativa, comunicazio­ne lasceranno il posto a funzioni più basiche di contenitore”.

“Il nostro gruppo ha fatto della ri­cerca un punto fondamentale della propria strategia – spiegano dall’uf­ficio marketing de L’Ortolano -. Deteniamo 120 varietà di nostra costituzione, 10 privative comu­nitarie e manteniamo in purezza 62 varietà di pubblico dominio. Si tratta di un impegno concreto per salvaguardare e implementare la biodiversità delle sementi.
Da sempre lo slogan de L’Ortola­no è il seme della qualità. Le no­stre sementi non devono essere soltanto sane e controllate, ma devono produrre ortaggi buoni e gustosi, per la piena soddisfazio­ne di chi ci dà fiducia. Con questo obiettivo è necessario migliorare continuamente ogni settore della nostra filiera, dalla ricerca, alla produzione, al confezionamento. Con occhi volti al futuro, non dobbia­mo dimenticare che il seme viene dalla terra e dal lavoro dell’uomo. Questo è il messaggio chiave per il futuro delle sementi”.

“La ricerca è fondamentale per la nostra azienda – conclude Michele Olivo di Sementi Dotto -; dobbiamo distinguerci e migliorarci costante­mente fornendo un packaging in bioplastica per le sementi biologi­che e in doppia busta termosalda­ta per le tradizionali.
Inoltre sul fronte della confezione mettiamo in evidenza l’epoca di se­mina e di raccolta e siamo gli unici a indicare i consigli relativi alla consociazione delle varietà.
Adattandoci alla richiesta attuale e futura forniamo solo sementi non trattate con fungicidi e avvolte in packaging attrattivo e innovativo con immagini sempre aggiornate”.

www.bavicchi.it
www.coprosemel.it
www.hortus.org
www.lortolano.com
www.sementidotto.it

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