Nunzia Guerra, marketing manager di Compo, ci parla dell’assegnazione dello status Gold da parte di Ecovadis, frutto di una lunga attività finalizzata alla riduzione dell’impatto ambientale da parte dell’azienda.
Al di là delle dichiarazioni d’intenti, l’attenzione alla sostenibilità nell’evoluzione del ciclo produttivo si deve concretizzare in “numeri”, cioè nella riduzione dell’emissione di gas serra documentata dai bilanci di sostenibilità. Strumenti che illustrano in modo trasparente le pratiche ambientali, sociali e di governance (Esg) di un’azienda, permettendo ai consumatori di selezionare gli acquisti in modo più informato. Materie prime locali, preferibilmente da economia circolare, riduzione dei trasporti, packaging sostenibili: tutte attività che contribuiscono a ridurre l’impatto negativo sull’ambiente.
È la strada intrapresa da Compo, che lo scorso maggio ha ricevuto il prestigioso riconoscimento di status Gold da Ecovadis, una piattaforma internazionale che valuta la sostenibilità delle aziende. Lo status Gold viene attribuito solo al 5% dell’imprese con il punteggio più alto. Un risultato ottenuto attraverso un percorso intrapreso da Compo da diversi anni, con la pubblicazione di due bilanci di sostenibilità e la validazione degli obiettivi da parte di Sbti (Science Based Targets Initiative).
Per saperne di più abbiamo incontrato Annunziata Guerra, direttore marketing di Compo.
Innovare sì, ma responsabilmente
Cosa rappresenta questo riconoscimento?
Nunzia Guerra: Ecovadis è tra i leader mondiali nelle valutazioni di sostenibilità e valuta le aziende attraverso un processo strutturato, basato su dati in quattro aree chiave: ambiente, diritti umani e lavoro, etica e approvvigionamento sostenibile. Il sistema si fonda su standard internazionali riconosciuti come la Global Reporting Initiative, il Global Compact delle Nazioni Unite e la norma Iso 26000, utilizzando esclusivamente dati verificati provenienti da fonti affidabili, inclusi documenti aziendali, certificazioni di terze parti e dati pubblici. Dal 2024, il prestigioso Gold Status viene assegnato solo al 5% delle aziende meglio valutate.
Grazie al raggiungimento di importanti traguardi nel nostro programma Esg e al nostro impegno nella leadership verde, Compo ha ottenuto da Ecovadis un punteggio complessivo di 96 su 100, eccellendo in tutte le quattro aree di valutazione. Tra le recenti iniziative che hanno contribuito a tale riconoscimento, oltre alla validazione Sbti dei nostri obiettivi climatici e alla presentazione della seconda dichiarazione di sostenibilità, ci sono l’implementazione di sistemi di gestione ambientale e della sicurezza sul lavoro conformi alle norme Iso 14001 e Iso 45001.
Con il conseguimento del Gold Status nel rating Ecovadis, Compo si conferma il fornitore più valutato al mondo nella sua categoria: un risultato di rilievo, che testimonia la realizzazione concreta degli ambiziosi obiettivi di sostenibilità, a beneficio dell’azienda stessa, dei suoi partner e clienti.
L’attenzione alla sostenibilità non è una novità per Compo: in tempi non sospetti avete lanciato concimi con lana di pecora fino alla linea Organic & Recycled…
Nunzia Guerra: Compo da anni adotta una strategia di sostenibilità basata su un impegno responsabile e un’economia sostenibile e si dedica alla protezione di natura e ambiente, contribuendo a limitare il riscaldamento globale. In questo modo supporta anche i clienti nel raggiungimento dei loro obiettivi climatici.
Come hai ben notato, in particolare i prodotti biologici rappresentano una tradizione consolidata e un segmento strategico che sviluppiamo con coerenza in questa direzione da molti anni. Questo segmento, rilevante per il futuro, è stato identificato fin dall’inizio e sviluppato costantemente, ma l’impegno si è poi esteso all’intera gamma dei nostri prodotti. L’utilizzo di materie prime locali, preferibilmente provenienti dall’economia circolare, e la riduzione dei trasporti diminuiscono significativamente le emissioni, così come l’impiego di imballaggi sostenibili. Abbiamo aumentato con successo la quota di materie prime rinnovabili e regionali in tutti i nostri concimi e terricci – non solo quelli bio – e in particolare proprio l’ottimizzazione delle materie prime in quest’ultima categoria ha permesso importanti risparmi nelle emissioni Scope 1 e Scope 3. Tale riduzione delle emissioni dirette e indirette lungo la filiera sarà portata avanti e ampliata nei prossimi anni. Parallelamente, l’approvvigionamento e la lavorazione locale delle materie prime naturali riducono le emissioni legate ai trasporti e migliorano la flessibilità della catena di fornitura.
A gennaio Compo ha annunciato i progressi del proprio programma Esg con la nuova dichiarazione di sostenibilità. Vogliamo parlarne?
Nunzia Guerra: La riduzione dei trasporti e l’impiego di materie prime e imballaggi rispondenti ai dettami dell’economia circolare, in tutta Europa, sono le basi che ci hanno consentito di aderire al Global Compact delle Nazioni Unite e pubblicare, a gennaio, la nostra seconda dichiarazione di sostenibilità basata sul codice tedesco Dnk. Questo codice richiede non solo una dettagliata rendicontazione delle emissioni climatiche, ma anche una completa documentazione degli aspetti sociali, societari e di governance del nostro programma Esg. In linea con questo programma sono l’aver ottenuto il Gold Status di Ecovadis e l’essere la prima azienda del nostro settore ad avere obiettivi di emissione validati dalla Science Based Targets initiative.
Sbti, fondata nel 2015 come partnership tra Cdp, Un Global Compact, World Resources Institute e Wwf per supportare le aziende nell’impostare obiettivi di emissione, è l’organismo globalmente riconosciuto per la definizione dei target climatici fondati su base scientifica, in linea con l’Accordo di Parigi. Oggi questa iniziativa è considerata lo standard globale per obiettivi climatici credibili nel mondo economico.
In concreto, ci impegniamo a ridurre le nostre emissioni assolute di gas serra lungo l’intera catena del valore del 25% entro il 2030 rispetto all’anno 2022. Perseguiremo questo obiettivo seguendo i rigorosi criteri della Sbti. Negli ultimi anni abbiamo già implementato misure efficaci per ridurre le nostre emissioni di CO2 e continueremo a farlo con determinazione.
Nel nord Europa l’attenzione a questi temi è più sentita, sia da parte dei consumatori finali sia da parte dei rivenditori specializzati che si fanno veicolo di questi messaggi. Ci sono differenze rispetto all’Italia?
Nunzia Guerra: È vero che nel nord Europa l’attenzione alla sostenibilità e alla responsabilità ambientale è da tempo più radicata, sia tra i consumatori sia tra i rivenditori specializzati, che promuovono attivamente questi valori. Tuttavia anche in Italia, negli ultimi anni, si sta registrando un cambiamento in questa direzione.
Un cambiamento spinto da diversi fattori: i consumatori, soprattutto i più giovani, sono sempre più consapevoli e informati sui temi ambientali; i rivenditori iniziano a riconoscere queste tendenze e a proporre prodotti più sostenibili; inoltre, normative sempre più rigorose impongono alle aziende fornitrici di redigere bilanci di sostenibilità, incentivando trasparenza e impegno nel settore. Infine, molti produttori italiani esportano verso mercati esteri più esigenti, dove i criteri di sostenibilità sono ormai imprescindibili.
Grazie a queste dinamiche, la consapevolezza tra operatori e consumatori in Italia è in costante crescita, e siamo fiduciosi che questo processo continuerà a svilupparsi anche nei prossimi anni.