Passaporto delle Piante: “trasformiamo un obbligo in una opportunità”

A un anno dall’introduzione del Passaporto delle Piante abbiamo fatto il punto della situazione con Fabio Torrini, Ceo di Florinfo, softwarehouse toscana specializzata nel fornire soluzione alle aziende florovivaistiche. E se l’obbligo del Passaporto ci permettesse di migliorare la comunicazione con il cliente finale?

Il Passaporto delle Piante un anno dopo

Il 15 giugno Anve (Associazione Nazionale Vivaisti Esportatori) ha organizzato un interessante meeting virtuale dedicato al Passaporto delle Piante, dopo un anno dall’entrata in vigore. Tra gli interventi ci ha colpito quello di Florinfo, softwarehouse toscana specializzata nel verde, poiché affrontava tematiche più vicine ai centri giardinaggio e alle piante destinate alla filiera distributiva.

L’obbligo di stampare il Passaporto su ogni pianta sta, di fatto, colmando una lacuna che molti centri giardinaggio hanno lamentato in questi decenni: la mancanza di etichettatura delle piante e la conseguente carenza di informazioni sulle tecniche di coltivazione a favore dei consumatori finali.

Da un lato i centri giardinaggio pretendono questo servizio dai grandi produttori florovivaisti, perché già si devono occupare della comunicazione di reparto, dall’altro si preferisce il rapporto con altri clienti, come i giardinieri professionisti o il verde pubblico, che non richiedono servizi aggiuntivi così raffinati.

Ma chi produce piante destinate al circuito della distribuzione può approfittare del Passaporto delle Piante per trasformare un obbligo in una opportunità. Ce ne parla Fabio Torrini, Ceo di Florinfo.

“Da obbligo a opportunità”

Greenline: A un anno dall’introduzione del Passaporto delle Piante, possiamo tracciare un bilancio? Come hanno reagito i produttori italiani?
Fabio Torrini: Si tratta di un cambio di mentalità. Alcune aziende hanno fatto il minimo sindacale, anche con strumenti manuali, altre hanno optato per soluzioni dedicate. In questo periodo abbiamo notato un ritorno di interesse, forse perché qualche ufficio fitosanitario si sta muovendo per i controlli.

Greenline: Quali sono i dubbi e le richieste dei produttori?
Fabio Torrini: Le aziende ci hanno chiesto di poter avere una soluzione che:

  1. soddisfi la normativa senza appesantire il loro lavoro;
  2. sia semplice e utilizzabile da chiunque in azienda;
  3. gestisca anche l’etichettatura a 360°;
  4. sia certificata e assistita da un solo interlocutore per software, stampanti e materiali di consumo;
  5. si aggiorni in base agli sviluppi della normativa;
  6. sia sostenibile nei costi ma scalabile e integrabile nelle funzioni sulla base delle esigenze aziendali.

Passaporto Facile di Florinfo risponde a tutte queste richieste ed è stato sviluppato facendo riferimento agli uffici fitosanitari e avendo una visione nazionale della sua applicazione. In un anno è già stata adottata da oltre 500 aziende in Italia.

Greenline: Nel meeting di Anve hai suggerito di trasformare un obbligo in una opportunità. Ce ne parli?
Fabio Torrini: Ricordiamo anzitutto che il Passaporto è utile per la tracciabilità in caso di malattie, per limitarne lo sviluppo e contenere i danni.
Inoltre, visto che il Passaporto è obbligatorio, usiamolo in modo proattivo, un “grimaldello” per entrare nelle case degli italiani e in tanti punti vendita. Chi vende piante attraverso la filiera distributiva ha il dovere di preoccuparsi di come viene esposta la propria pianta e se ha un appeal migliore rispetto alla concorrenza.

Le etichette “parlanti”

Greenline: Oggi troviamo ancora molti vivai senza cartellonista però…
Fabio Torrini: È un compito in parte dei produttori e in parte dei garden center: dobbiamo imparare a guardare il punto vendita con gli occhi del cliente.
Il cliente che entra in un vivaio senza cartelli verrà attirato verso le piante in fiore, senza degnare di uno sguardo altre specie, magari di maggiore qualità.
Il turn over delle piante da vivaio è lento perché riscuotono meno interesse. Chi opera nella distribuzione ha un periodo di vendita che è assolutamente contingentato: non è detto la pianta abbia foglie, fiori o frutti. Invece, con un’etichetta e altri sistemi di comunicazione, la possibilità di vendita di quella pianta potrebbe essere estesa a tutti i momenti della stagione. Mostrando sempre le immagini della pianta nel suo periodo di maggiore splendore.

Greenline: Cosa intendi per “altri sistemi di comunicazione”?
Fabio Torrini: Sulle etichette spesso le informazioni si limitano a una fotografia, a un nome botanico o comune e qualche pittogramma. Invece noi inseriamo un codice QR che offre al cliente una scheda botanica, sempre disponibile online, con tutte le informazioni necessarie per la cura della pianta (irrigazione, substrato, concimazione, rinvaso, ecc.). Tutte informazioni che il cliente porta a casa, dentro l’etichetta. Non solo: permettiamo di inserire le eventuali certificazioni ottenute dalla pianta o dal produttore e filmati o contenuti multimediali. L’integrazione di Passaporto Facile con la nostra banca dati Botanica Web, permette facilmente lo sviluppo di questa sinergia.

Greenline: Solo i produttori stanno affrontando queste innovazioni instore?
Fabio Torrini: No, anche i garden center sono interessati. Botanica Web quest’anno ha avuto una esplosione incredibile: centinaia di garden center si sono attrezzati con questo sistema di comunicazione per gestire e realizzare la cartellonistica. Dal semplice “faccio il passaporto” si può espandere con etichette fotografiche, con la gestione del codice Qr, la promozione delle certificazioni, ecc. Si può partire con poco e integrare le funzioni nel corso del tempo.

Greenline: Qualcuno sostiene che l’eccesso di etichette e cartelli nasconda la naturale bellezza delle piante. Cosa gli rispondiamo?
Fabio Torrini: Che ha ragione se stiamo parlando delle aree espositive emozionali in cui mostriamo le gamme e magari gli abbinamenti e dove l’occhio vuole la sua parte. Ma se stiamo parlando dell’esposizione massiva, dove il cliente passa col carrello e preleva dai bancali, le etichette e i cartelli ci vogliono. Ma non perché lo dico io: è il consumatore finale che lo richiede. Perché acquista con maggiore sicurezza e sa che avrà sempre a disposizione i consigli di coltivazione. Considerando che si può fare quasi allo stesso costo del Passaporto obbligatorio, ho proposto di trasformare l’obbligo in un’opportunità.


Cosa è Passaporto Facile

È il software realizzato da Florinfo per la gestione del Passaporto delle Piante.

Permette di gestire tutti gli obblighi e le procedure di controllo introdotte dalla nuova normativa, come per esempio una gestione semplificata del codice di tracciabilità.

L’operatore deve solo digitare pochi dati ed è il sistema che, in automatico, inserirà nell’etichetta il nome comune, il nome botanico, la foto e naturalmente i dati del Passaporto (Taxon, codice Ruop, codice di tracciabilità). Il Passaporto può evidenziare anche i dati commerciali (per esempio il prezzo) e le note botaniche, tutto senza intervento dell’operatore.

Passaporto Facile permette la stampa su etichettatrici TT o a colori, anche in fronte/retro, su più formati, anche su etichette adesive, a collarino, ecc.

www.florinfo.it

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