Rose equo solidali: l’appello del Corriere della Sera

Le rose equo solidali meritano maggiore attenzione. Dal sito del Corriere della Sera, nella sua rubrica Dataroom, Milena Gabanelli ha analizzato approfonditamente il mercato delle rose e le condizioni di produzione e di vita dei lavoratori in Kenya. Tutti (il 95% della produzione) concentrati intorno al lago Naivasha, con effetti negativi sull’ambiente molto importanti a causa dell’uso di pesticidi. Secondo uno studio svolto dall’Università di Nairobi, la paga media è di 89 dollari al mese, inferiore del 35% rispetto al reddito medio del Kenya di 1.700 dollari l’anno.

Fonte grafici: Dataroom Corriere della Sera

Rose equo solidali: i rivenditori hanno un ruolo fondamentale

Milena Gabanelli ha rivolto un invito ai consumatori italiani ad acquistare solo rose con un certificato equo e solidale, cui aderiscono metà dei produttori del Kenya. Il marchio garantisce che le coltivazioni non utilizzano sostanze nocive, adottano il risparmio idrico ed energetico attraverso il riciclo delle acque e sfruttano la coltura idroponica per l’uso controllato dell’acqua.

L’esempio di Coop Italia

La catena di super e ipermercati Coop Italia da oltre 10 anni ha introdotto nella sua offerta rose certificate Fairtrade provenienti dal Kenya. Come scrive anche Coop nel suo sito, la produzione di rose “può richiedere fino a 80 passaggi chimici durante il ciclo produttivo e molti lavoratori sono privi di contratto, non ricevono uno stipendio dignitoso, lavorano fino a 20 ore al giorno e non utilizzano alcuna protezione mentre maneggiano i pesticidi”.

Clicca per leggere il video e il servizio di Dataroom.

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