Storica intesa tra Anve e Avi per il vivaismo italiano unito in Europa

Il 22 febbraio a Myplant & Garden è stato firmato un protocollo d’intesa tra Anve e Avi per promuovere in maniera condivisa lo sviluppo e la valorizzazione del vivaismo italiano ed europeo. Le due associazioni uniranno le forze anche nell’interlocuzione con le istituzioni italiane a tutela degli interessi dei florovivaisti.

Storica intesa tra Anve e Avi per il vivaismo italiano unito in Europa

«Convergere su obiettivi comuni secondo criteri di reciprocità per lo svolgimento coordinato di attività finalizzate allo sviluppo e alla valorizzazione della filiera florovivaistica».

Queste le finalità, scritte nero su bianco, del protocollo d’intesa siglato giovedì 22 febbraio a Fiera Milano-Rho, in occasione dell’8° edizione del salone del verde Myplant & Garden, da Associazione Nazionale Vivaisti Esportatori (Anve), network di imprenditori florovivaisti a livello nazionale che dalla sua nascita nel 2006 rappresenta e supporta il comparto in Italia e all’estero, e Associazione Vivaisti Italiani (Avi), associazione composta da 220 soci che sono per la maggior parte vivaisti del Distretto vivaistico ornamentale di Pistoia, il più grande in Italia. Una firma storica visto che per una volta, dopo tanto tempo, registra un’unione di forze e di intenti fra componenti fondamentali del comparto florovivaistico italiano, tradizionalmente vocato alla frammentazione della rappresentanza.

Fra i principali scopi dell’accordo d’intesa tra Anve e Avi, che ha durata biennale, ricordiamo:

  • la condivisione di strategie, azioni e interventi con l’obiettivo di proporre «una rappresentanza seria e credibile» presso l’associazione europea del vivaismo Ena (European Nurserystock Association);
  •  la realizzazione di iniziative congiunte «destinate a contribuire al progresso del settore florovivaistico»;
  • la promozione di «collaborazioni con il mondo della ricerca» per incentivare «pubblicazioni, riunioni, discussioni, iniziative di carattere scientifico e tecnico, esperienze e ricerche che attengono al settore»;
  • l’adozione di «progetti sperimentali ed innovativi» che potranno prevedere «la programmazione e pianificazione di attività comuni». 

Questo accordo fa seguito all’apertura di qualche mese fa di Anve – che è membro da anni di Ena, oltre che dell’associazione mondiale del florovivaismo Aiph (Association of Horticultural Producers) – nei confronti di Avi con l’invito a quest’ultima ad entrare in Ena, dove il vivaismo italiano rappresenta uno dei maggiori d’Europa. Invito accettato da Avi e che è stato ufficializzato lo scorso gennaio in occasione di Ipm Essen.

“Quando sono diventato presidente di Anve – ha dichiarato Luigi Pagliani – mi sono detto, anche perché era da tanti anni che sedevo al tavolo europeo, che ci mancava qualcosa in Europa: avevamo bisogno di rappresentare nella sua interezza il vivaismo italiano. E allora ho pensato che era mio dovere sia come vivaista sia come italiano rafforzare la rappresentanza italiana in Ena. Quindi ho deciso di offrire questa opportunità anche all’altra associazione di riferimento del vivaismo italiano, che è Avi, e il presidente Michelucci ha accettato la nostra offerta. Abbiamo capito che per supportare e rilanciare il vivaismo italiano in Europa bisogna andarci insieme. È importante – ha aggiunto poi Pagliani – affrontare insieme tutte le problematiche del vivaismo che abbiamo ormai tutti i giorni, che non sono solo locali ma investono tutto il vivaismo italiano ed europeo”.

«Innanzi tutto ringrazio Luigi di questa opportunità – ha aggiunto il presidente di Avi Alessandro Michelucci –, poter esprimere il nostro voto in Ena è un passo avanti: ora tutta l’Italia vivaistica è rappresentata e potremo esprimere tutte le istanze del vivaismo italiano. Oggigiorno – ha aggiunto Michelucci spiegando l’importanza di tale passo e del successivo protocollo d’intesa – il mercato è sempre più duro. Ci confrontiamo con paesi dove non ci sono regole e quindi dobbiamo saper rispondere uniti. Per questo penso che la nostra determinazione, unita a quella di Luigi e del suo staff, farà sì che l’Italia avrà una voce sola, magari discutendo prima fra di noi, però poi uscendo con un messaggio unico, che sarà quello del vivaismo italiano».

“L’Ena – ha continuato Michelucci rispondendo ai giornalisti che chiedevano se l’accordo si limitasse di fatto alla collaborazione in seno ad Ena – è il motivo che ci ha fatto incontrare, ma l’accordo riguarda anche tutti gli altri problemi che ci sono in Italia”. E, come aggiunto da Pagliani, “a livello nazionale, quando avremo interpellanze politiche e richieste da fare, le potremo presentare insieme. Inoltre avremo delle attività in comune, spero anche progetti per finanziamenti europei”.

www.anve.it
www.vivaistiitaliani.it

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