Gli ultimi trend della digitalizzazione in Italia

L’agenzia di marketing We Are Social analizza di anno in anno l’evoluzione della digitalizzazione in Italia: nel 2021 è aumentato il numero di persone connesse a internet ma, in media, abbiamo trascorso meno tempo online rispetto al 2020.

Gli italiani trascorro­no, in generale, un po’ meno tempo online. È quanto emerge dall’ultimo report di We Are Social, agenzia di mar­keting specializzata in ricerche di mercato relative alla digitalizzazione in Italia e nel mondo.

Per il quinto anno consecutivo si registra un calo della popolazione italiana (-0,2%), che tuttavia rimane sopra quota 60 milioni.

Aumentano però sia le persone connesse ad internet, che sono quasi 51 milioni (+1,7%), sia so­prattutto quelle attive sulle piat­taforme social, che sono oltre 43 milioni (+5,4%).

In leggerissimo rialzo anche il pos­sesso di smartphone (al 97,3%) e computer desktop o laptop (oltre il 75%); più evidenti le crescite di smartwatch e smart home; calano leggermente il possesso di console (risultato verosimilmente legato ai “vuoti” di componenti che stanno intaccando tutta la filiera) e, in ma­niera più importante (ma già si trat­tava di una nicchia), le periferiche per la virtual reality.

La digitalizzazione in Italia: passiamo meno tempo online

Passiamo, in generale, un po’ meno tempo online. Questo valo­re rimane alto (sopra le 6 ore) ma cala di circa il 3% rispetto ad un 2020 in cui, va detto, ci eravamo ri­versati online in maniera abbastan­za evidente. Di riflesso sono calate in maniera sostanzialmente propor­zionale alcune delle principali atti­vità svolte online e offline, specie per questioni di intrattenimento: moderatamente giù la televisione lineare e non, la radio, i podcast, il gaming, le piattaforme social. Resistono, e anzi guadagnano un minimo di minutaggio, stampa e ascolto di musica in streaming.

Non sorprende, visto il paio d’anni che tutti abbiamo passato, che tra le motivazioni principali che porta­no le persone in rete ci siano la ri­cerca di informazioni e il rimanere al passo con le notizie e l’attualità. Anche il tempo libero è comunque importante, e in questo senso con­testualizziamo il desiderio di ricer­care l’ispirazione e nuove idee, e (probabilmente di rimando) capire il fai da te di queste nuove attività.

Proprio in tema di ricerche, più di una persona su 5 utilizza assistenti vocali almeno ogni settimana; qua­si una persona su 3 cerca informa­zioni su brand, prodotti o servizi sui social media; quasi una persona su 4 utilizza strumenti per la ricerca per immagini da mobile almeno su base mensile; quasi 3 su 10 utiliz­zano mensilmente strumenti di tra­duzione online.

Quasi il 90% di noi guarda regolar­mente (ogni settimana) video onli­ne. La fanno da padrone intratte­nimento e praticità: video musicali (47%), tutorial/how-to (37%) e co­medy/meme (34%) compongono il podio virtuale.

In relativa salute anche il mon­do dei servizi finanziari, con una persona su 3 che utilizza app di servizi finanziari/assicurativi ogni mese, circa una persona su 8 che effettua pagamenti digitali tramite smartphone, e circa una su 15 pos­siede cryptovalute.

Le piattaforme social più utilizzate

Per quanto riguarda l’utilizzo delle piattaforme social, abbiamo visto un anno di ulteriore crescita per quanto riguarda l’onboarding di nuovi utenti (+5,4%), ma un legge­ro rallentamento per quanto riguar­da il tempo speso online (-5 minuti al giorno rispetto alla rilevazione 2021) sui 6 profili che le persone usano regolarmente.

Le principali motivazioni che spingo­no le persone verso i social media sono evidentemente legate al rima­nere aggiornati, da un lato con l’at­tualità (news, al 48%), e dall’altro con amici e famiglia (47%). A po­chissima distanza (46%) il desiderio di riempire il proprio tempo libero.

E quali sono i luoghi dove ciò avvie­ne? Non sorprende anche quest’an­no che sia l’offerta di Meta a farla da padrone: Whatsapp, Facebook, Instagram sono tutte sia tra le piat­taforme più utilizzate, sia tra quelle (a domanda secca) preferite dagli utenti. Anche Messenger non è par­ticolarmente distante in entrambe le classifiche.

Registriamo un’interessante crescita di Telegram, sia per quanto riguarda l’utilizzo sia nelle preferenze: forse non c’è da sorprendersi troppo, se consideriamo che diverse fasce di popolazione hanno rivolto le proprio preferenze verso un’app che si pone come più attenta alla privacy rispetto alle alternative (di proprietà di Meta).
Cresce ancora Tiktok, che nel no­stro paese si avvicina a quota 30%, guadagnando 5 punti percentuali ri­spetto alla rilevazione del 2021 (ma in questo Report analizziamo solo gli utenti dai 16 anni in su, quindi l’u­tilizzo è realisticamente più ampio).
Interessante notare anche l’ingresso in classifica di Discord, che si atte­sta al 9%, non distante da Snapchat e superando Reddit, forte di una (relativamente) recente espansione all’esterno del mondo del gaming, cui era originariamente legata.

Cosa e come si cerca online

La metà delle persone sui social segue amici e familiari, mentre sono evidenti gli interessi per il mondo dell’intrattenimento in sen­so ampio (artisti musicali, attori/ performer, tv show e canali, leghe e squadre sportive, influencer/cre­ator) e dei brand (da cui si vuole acquistare, o su cui si stanno cer­cando informazioni).

Continuando a parlare di brand, ri­mangono importanti per la brand discovery i motori di ricerca (43%) e l’adv, sia televisivo (36%) sia digi­tale: sulle piattaforme social (22%) più che sui siti (20%). Leggermen­te diverso il discorso per la brand research online, dove i motori di ricerca hanno un vantaggio più am­pio, ma quasi un italiano su 3 si affida ai social network per ottene­re informazioni in merito a brand di suo interesse, con un leggero mar­gine anche sui siti dei brand stessi.

Estremamente ridotto il gap tra chi possiede un account con un’isti­tuzione finanziaria (94%) e chi ha effettuato o ricevuto un pagamen­to digitale (90%, valore più alto rispetto a chi possiede una carta di debito, 85%). Non c’è motivo di sorprendersi, considerato che ab­biamo consolidato, ed incrementa­to, la nostra spesa online per molte categorie, tra cui consumer goods (+7% in persone, +29% in valore economico). In ripresa il settore del travel, con cali solamente per i ver­ticali del noleggio di vetture e dei biglietti ferroviari, mentre crescono addirittura del 300% le crociere.

Non si ferma neanche la spesa per prodotti digitali (+21%), trainata per valore e crescita principalmen­te dal mercato videoludico, che contribuisce per quasi la metà di tutti i pagamenti per beni digitali.

www.wearesocial.com

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