Piante da orto biologiche: un mercato destinato a crescere

Quello delle piante da orto biologiche è un mercato ricco di potenzialità. Quanto è importante che siano biologiche le piantine per orto e le aromatiche che finiscono nel piatto dei clienti del garden center? Ne abbiamo parlato con Tito Livio, titolare di Lipa Piantine, che punta tutto sulle piantine bio.

Piante da orto biologiche: un mercato destinato a crescere

Il 4 ottobre si è svolto a Verona il meeting “Innovare e sviluppare nel settore biologico” organizzato a favore dei centri giardinaggio da Lipa Piantine, realtà specializzata nella produzione di piantine da orto e aromatiche con certificazione biologica. Nel 2015 si è certificata tramite uno degli organismi di controllo autorizzati dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e dal 2016 ha avviato la produzione biologica di piantine orticole certificate.

Un mercato, quello delle piante edibili biologiche, che merita più di una riflessione da parte dei rivenditori, poiché spesso nel commercio prevale la mancanza di informazioni. Per saperne di più abbiamo incontrato Tito Livio, titolare di Lipa Piantine.

Il cliente “bio”: un target diverso

GreenRetail: In cosa consiste la certificazione?

Tito Livio: Ci è stata rilasciata da un organismo di controllo autorizzato dal Mipaf e praticamente riguarda tutto il processo di produzione della piantina: dal seme, che deve essere biologico e non trattato chimicamente, al prodotto finito. Non è stato semplice ottenere la certificazione e abbiamo dovuto affrontare un processo di conversione. Ma secondo me è un valore aggiunto importante. La certificazione dà la sicurezza al cliente sulla biologicità del prodotto che sta acquistando. Con le aromatiche possiamo dire davvero “dalla pianta alla tavola” perché sono già commestibili all’acquisto.

GreenRetail: Se una piantina da orto, un’aromatica o una pianta di limoni è stata trattata, non dovremmo segnalare al consumatore che non è commestibile?

Tito Livio: In teoria sì. Se è un prodotto biologico è commestibile, ma se la pianta è stata trattata chimicamente bisognerebbe informare il consumatore e indicare i tempi di carenza. C’è poca informazione su questo tema.

GreenRetail: Dal 2016 proponete le piante certificate, quali sono stati i primi riscontri dei centri giardinaggio?

Tito Livio: In questi due anni abbiamo notato che, se il prodotto viene valorizzato, i risultati sono ottimi. Valorizzarlo nel punto vendita ma anche nella comunicazione. Si tratta di portare all’interno del negozio un cliente che oggi forse non frequenta il garden center: chi mangia biologico non fa la spesa al discount ma da NaturaSì. È un cliente poco convenzionale: che dà più valore a certe scelte, è fedele, spende di più se c’è un rapporto qualità prezzo elevato.

GreenRetail: Cosa rispondiamo a chi dice che le piantine biologiche costano di più?

Tito Livio: È vero, le piantine biologiche costano qualcosa di più. Sia per le lavorazioni, sia per i materiali, sia per il tipo di seme. Ma è un costo che si ripaga abbondantemente. Il cliente lo cerca, i volumi sono in forte crescita.

GreenRetail: Si tratta però di un costo unitario di pochi euro e forse aumentare il valore aggiunto di questo reparto potrebbe essere utile anche per i rivenditori…

Tito Livio: Chi ha inserito questi prodotti, lo ha fatto o perché ci crede o perché vede il business. I nostri rivenditori ci dicono che le piante bio non hanno eroso fette di mercato alle piantine convenzionali, poiché sono aumentate le vendite di entrambe.

Oggi ci sono milioni di famiglie italiane che hanno fatto una “scelta biologica” e sono i giovani che hanno maggiormente sposato questa filosofia. Non sarà un caso se la Gdo dà sempre più spazio al bio. Vent’anni fa era impensabile un ristorante vegano o un supermercato bio: oggi non è più così. Chi ha una certa età e certe abitudini continua ad acquistare prodotti convenzionali, ma il futuro è dei giovani e noi pensiamo che il mercato delle piantine da orto biologiche aumenterà.

www.lipapiantine.it

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