Rallenta il mercato dei terricci per il giardinaggio

Dopo l’anno migliore mai registrato per le vendite di terricci per il giardinaggio, il 2022 ha prevedibilmente visto una leggera contrazione del settore. Di questo, dei trend in atto e delle aspettative per il futuro abbiamo parlato con 10 imprese leader del settore.

Dodici mesi fa avevamo constatato che il 2021 era stato un anno record per le vendite di substrati di coltiva­zione per hobbisti, che avevano rag­giunto i 75 milioni di euro di sell in e 140 milioni con prezzi al consumo.

Era immaginabile quindi che que­ste cifre difficilmente si sarebbero ripetute nel 2022, anno nel quale, secondo le stime che abbiamo trac­ciato grazie alla collaborazione delle aziende del settore, il mercato dei terricci per il giardinaggio consumer ha fatto registra­re vendite per circa 73 milioni di euro di sell in, pari a un giro d’affari totale di circa 137 milioni.

Quasi tutte le imprese intervistate hanno confermato questo calo, co­munque riconosciuto come fisiologi­co e che ha in ogni caso permesso al mercato di mantenersi su livelli superiori rispetto agli anni prece­denti al Covid.

Tra le cause di questo rallentamen­to le aziende del settore annovera­no la crescita dei prezzi delle materie prime, la definitiva eliminazione delle ultime restrizioni rimaste dalla pandemia, il minore potere d’acqui­sto delle famiglie, la situazione inter­nazionale e un meteo insolito, con una siccità prolungata.

Per questo inizio di 2023 sembra che il mercato sia stato caratteriz­zato da una certa prudenza negli acquisti da parte dei rivenditori, forse sovraccaricati da un 2022 che non ha rispettato le aspettati­ve, e in seguito da una meteorolo­gia sicuramente sfavorevole per il mercato del giardinaggio (se non addirittura “devastante” come è successo in Romagna).

Parallelamente però, molte imprese hanno segnalato una ripresa delle vendite di substrati consumer dal mese di giugno, quando le tempera­ture si sono stabilizzate ed è stato scongiurato (almeno fino a fine lu­glio) lo spettro di un’estate siccitosa come la scorsa. La stagione 2023, quindi, sembra essersi spostata in avanti rispetto allo storico degli anni ­passati, infondendo cauta fiducia nella maggioranza degli intervistati per i mesi a venire.

Per quanto riguarda le tendenze in atto, i prodotti più richiesti sono an­cora di gran lunga i terricci univer­sali e, nonostante alcune nicchie di consumatori inizino a prediligere le confezioni più contenute, il ri­sultato del nostro sondaggio vede ancora i litraggi maggiori farla da padrone, con i dosaggi sopra i 25 litri che rappresentano quasi il 75% delle vendite.

I consumatori più informati ed esi­genti, che spesso coincidono con le fasce più giovani di acquirenti, sono più disposti a spendere cifre maggiori in cambio di prodotti in­novativi, Bio (in costante crescita) e realizzati con packaging ecoso­stenibili, mentre la clientela più tradizionale sembra meno incline a questo cambio di abitudini.

Ecco le considerazioni delle impre­se che abbiamo intervistato lo scor­so luglio, in ordine alfabetico: Arber Horticulture, Cargill per il marchio Raggio di Sole, Cifo, Compo, Fertil, Ital-Agro, Sementi Dom Dotto, Tercomposti, Terflor e Vigorplant.

Il calo “fisiologico” del merca­to del giardinaggio nel 2022

GreenRetail: Come giudicate l’anda­mento del mercato dei substrati hobby nel 2022? Quali trend sono emersi e quali hanno caratterizzato le vendite?

“L’andamento del mercato, sempre più dipendente da condizioni climati­che in continua mutazione, ci costrin­ge nella direzione dell’ecososteni­bilità delle industrie – afferma Erika Toscano, logistic and sales mana­ger di Arber Horticulture Italia -. Veniamo da un 2022 che ha visto il mercato dei “substrati hobby” in continua instabilità dovuta anche all’aumento sconsiderato dei co­sti delle materie prime. Questo ha portato i consumatori ad essere più prudenti nei primi mesi del 2023, anche a causa della stagione prima­verile in forte ritardo”.

“Nella primavera 2022 abbiamo regi­strato un andamento positivo (anche se in calo rispetto al 2020-2021, anni del boom in periodo Covid) del mercato dei “substrati hobby”, an­che in termini di preordini, nonostan­te l’impatto del clima, con una prima­vera quasi inesistente, fredda, poco piovosa, poi esplosa con un caldo anomalo – dichiara Paola Barbieri, retail buyer e category manager No Feed di Cargill -. Dal 2020 il mercato ha avuto un andamento altalenante. Rispetto ai nostri competitor, du­rante il lockdown Raggio di Sole ha potuto continuare a vendere perché i nostri clienti (principalmente riven­dite agrarie e agri-service) hanno po­tuto tenere aperti i loro punti vendita in quanto vendono anche mangimi per animali, considerati un bene pri­mario. Il 2020 quindi è stato per la nostra azienda davvero un anno re­cord, sia perché abbiamo guadagna­to spazi nelle rivendite (anche grazie al fatto che in quel periodo i garden erano chiusi, con una conseguente riscoperta dell’agraria come negozio di prossimità, che può offrire tutto per la cura del verde oltre che degli animali, con un servizio professiona­le e di qualità per il cliente finale), sia perché molti italiani hanno cambiato il loro stile di vita, investendo di più per migliorare la qualità dell’abita­zione, verde compreso, e per cerca­re un hobby sano e piacevole, che consentisse loro di passare il tempo durante il lockdown, in uno spazio verde accogliente e fiorito in casa o all’aperto. I principali trend che sono emersi e che hanno caratterizzato le vendite di substrati nel 2022, a nostro avviso, sono stati da un lato la ricerca di confezioni più piccole in base alle esigenze delle piante verdi e fiorite coltivate in vaso e dall’altro un interesse sempre crescente da parte del consumatore nel verde e nella cura di orto e giardino, con sempre maggiore attenzione verso i prodotti Bio e sostenibili, naturali ed efficaci”.

“Il mercato dei substrati hobby, così come tutto il settore, ha subìto nel 2022 un calo che credo si possa definire fisiologico, considerato che nel 2021 si erano registrati numeri eccezionali e fatturati da re­cord – conferma Maria Chiara Sici­liani, product manager Home & Gar­den di Cifo –. Probabilmente anche il clima caldo e siccitoso e il timore per una crisi legata al conflitto Rus­sia-Ucraina sono stati elementi che hanno influito sulla contrazione delle vendite. In ogni modo siamo soddi­sfatti dei risultati dei substrati Cifo, in quanto siamo riusciti a chiudere l’anno con un leggero decremento, performando decisamente meglio rispetto alle aspettative. Quanto ai trend che sono emersi, continua l’incremento delle vendite di sub­strati universali, che rispondono a un più ampio numero di esigenze. In particolare, in Cifo, continuano a crescere i numeri del nostro univer­sale Torfy, un substrato consentito in agricoltura biologica a base di un mix di torbe di alta qualità”.

“Un’inevitabile contrazione dopo due anni di floride campagne non ha significato per gli italiani una perdita d’interesse e desiderio per il giardinaggio – afferma Gioele Al­levi, product manager di Compo -. I nuovi giardinieri, nati e cresciuti durante il forzato lockdown, han­no mantenuto vivo e rigoglioso il loro spazio verde, e nonostante la riduzione dello scontrino medio, hanno dedicato tempo e cura al rinvaso e alla cura delle piante. Il 2022 ha confermato lo sviluppo dei trend 2021: sempre più con­sumatori si cimentano, nonostan­te le piccole superfici a disposizio­ne, nell’autoproduzione con uno sguardo e un interesse al biologi­co, alla sostenibilità e alla riduzio­ne degli sprechi”.

“È stato un anno di difficile lettu­ra, sia per le condizioni climatiche di siccità seguite da piogge abbon­danti, sia per la condizione socio-economica – sottolinea Filippo Col­leoni, responsabile commerciale di Fertil -. Questo ha portato le ven­dite a subire oscillazioni tra i vari mesi, con un allungo di stagione su giugno”.

“Il mercato 2022 ha subìto una contrazione in termini sia di vo­lume che di fatturato – spiegano dall’ufficio marketing di Ital-Agro -. Nel nostro piccolo non sono emersi specifici trend di mercato o carat­teristiche degne di nota che hanno potuto influenzare l’andamento del­lo scorso anno. La siccità ha sicura­mente influenzato il calo delle ven­dite nei mesi di maggio e giugno, che rappresentano di solito uno dei periodi di maggiore consumo”.

“Il mercato dei substrati, come ter­ricci, cortecce e lapilli non ha regi­strato sostanziali aumenti o decre­menti dei volumi di vendita rispetto all’anno precedente – dichiara Mi­chele Olivo, tecnico commerciale di Sementi Dom Dotto -. Nel 2022, a pandemia ormai conclusa, l’utiliz­zo di materiale home & garden si è allineato agli anni pre Covid. Gli acquisti sono stati meno impulsivi e più mirati e consapevoli rispetto al periodo sopracitato. Il terriccio di litraggio superiore (70/80 litri) ancora risulta il formato più scelto; vi è un interesse crescente per i terricci derivanti da materie prime biologiche”.

“Il 2022 si è chiuso in linea con le nostre aspettative di crescita – af­ferma Romina Tribi, direttore mar­keting di Tercomposti -; per noi è stato un anno molto positivo, so­prattutto grazie alle tante novità proposte sul mercato e al restyling di tutta la linea hobbistica. Mol­to bene i nuovi mini formati della linea Pocket con la pratica confe­zione apri e chiudi, decisamente apprezzati dal consumatore e dai rivenditori stessi. Anche l’export ha fatto registrare dei risultati impor­tanti, sempre più distributori esteri apprezzano il made in Italy anche nel mondo del giardinaggio e pre­miano il nostro sforzo a fornire loro packaging non solo esteticamente belli ma soprattutto ecosostenibili con miscele ad alto contenuto tec­nologico”.

“Il 2022 è stata una doccia fredda rispetto alle due annate precedenti che avevano fatto segnare dei risul­tati davvero importanti per tutto il settore grazie alle condizioni parti­colari create dalla pandemia – con­stata Simone Gatti, responsabile marketing e vendite di Terflor -. I motivi che hanno portato a una for­te contrazione delle vendite sono stati sostanzialmente tre. Innan­zitutto un vertiginoso e costante aumento dei prezzi delle materie prime e delle fonti energetiche; in secondo luogo la fine del “regime pandemico” che limitava gli spo­stamenti dei cittadini costringendo­li spesso nella propria abitazione, dove il giardinaggio era una delle poche “valvole di sfogo” facilmen­te fruibili; infine una primavera non proprio delle migliori con un marzo freddo e un maggio estremamente afoso. A questo si aggiunga che le aspettative di molti erano che il trend potesse continuare e quindi la disattesa è stata ancor più gran­de. La realtà è che il 2022 ci ha ri­portato con i piedi per terra e ci ha fatto ritornare agli anni pre Covid”.

“Come era prevedibile, dopo due anni particolarmente brillanti, si è registrata una flessione del mer­cato, non solo in termini di consu­mi, confermata anche da ricerche interne e da confronto diretto e costante con i nostri clienti – con­ferma Melissa Parente, marketing specialist di Vigorplant Italia -. Inoltre gli elementi macroecono­mici, che sotto diversi aspetti e a più riprese hanno influito sulla ca­pacità di spesa del consumatore italiano, sono stati un elemento sfidante per il nostro mercato. Tra il mix di prodotti venduti, le propo­ste legate al mondo orto risultano il miglior trend in quanto sono in forte crescita rispetto al passato”.

2023: la lenta partenza e la ripresa estiva dei substrati

GreenRetail: Come valutate l’anda­mento delle vendite di substra­ti consumer nel primo semestre 2023?

“Il meteo sfavorevole e le condizio­ni poco adatte a praticare il giardi­naggio (con temperature piuttosto basse e una primavera che è arri­vata molto in ritardo) del primo se­mestre 2023, certamente hanno avuto un impatto sulle vendite del comparto – spiega Paola Barbieri di Cargill -. Noi di Raggio di Sole ab­biamo registrato soprattutto molta prudenza negli acquisti da parte dei rivenditori, con preordini piut­tosto tardivi, che hanno rallentato il sell in e quindi anche il sell out. I rivenditori sono stati molto cauti: uscivano da anni molto buoni, ma la situazione internazionale, i costi e l’inflazione crescenti e il punto di domanda rappresentato dall’anda­mento della stagione successiva li ha spinti a “mettersi alla finestra”, per capire cosa fare. Il meteo è si­curamente un fattore molto rilevan­te per l’andamento di questo setto­re (per il segmento concimi ancora di più che per quello dei substra­ti) e, in generale, per un’azienda come la nostra, che lavora princi­palmente con i mangimi e con le giornate del pulcino in primavera.
L’alluvione in Romagna ha avuto certamente un importante impat­to: abbiamo tanti clienti in quella zona che purtroppo sono stati di­rettamente coinvolti. Grazie alla generosità dei nostri dipendenti, tramite il comitato benefico di Car­gill Cares, ci siamo subito attivati per sostenerli, inviando mangime per diverse tipologie di animali e donando fondi e generi alimentari”.

“Di certo il 2023 ha visto un at­teggiamento cauto da parte dei rivenditori, che hanno fatto ordini più misurati, perché probabilmen­te vogliono capire se il mercato si sia assestato sui numeri del 2022 – afferma Maria Chiara Siciliani di Cifo -. La primavera fredda e pio­vosa, inoltre, non ha certamente incoraggiato a fare scorte”.

“Sicuramente i conflitti attuali, il caro vita e il meteo poco favorevole non hanno dato la giusta spinta al primo semestre 2023 – conferma Gioele Allevi di Compo -: cautela e prudenza sono state le parole chia­ve utilizzate dai rivenditori. Maggio e giugno hanno però riacceso il via vai nei punti vendita e la fiducia dei rivenditori. Leggeri recuperi si sono registrati lungo quasi tutta l’Italia e ciò ci fa ben sperare in una buona chiusura dell’anno, puntando su orti settembrini, piante d’apparta­mento e intramontabili orchidee”.

“Concordo nel dire che il meteo non ci è stato amico in questa primavera – aggiunge Filippo Colleoni di Fertil -; anche se la prima parte è stata caratterizzata da sole e clima ide­ale, la prolungata siccità ha spa­ventato molti nella realizzazione del verde che, per la paura di vede­re il loro giardino rovinato, hanno preferito rimandare i lavori. Abbia­mo infatti assistito ad una parten­za ritardata alla quale sono seguiti momenti di picco e momenti di calo anche nel giro di poco”.

“Il primo semestre si conclude con un positivo a doppia cifra, che chia­ramente non è sicuramente rap­presentativo in quanto non siamo i leader di mercato, ma ci fa ben sperare per il secondo semestre – afferma l’ufficio marketing di Ital- Agro -. Sicuramente la partenza è stata un poco in salita, ma già da marzo si sono visti i primi forti incrementi nelle vendite e anche nel mese più sfavorevole per il giar­dinaggio, maggio, abbiamo chiuso con un sostanziale pareggio rispet­to allo scorso anno”.

“I primi mesi dell’anno in corso han­no subìto un notevole rallentamen­to nelle consegne di substrati e in genere di articoli per l’orto dome­stico – dichiara Michele Olivo di Se­menti Dom Dotto -. La meteorologia ha influenzato in maniera negativa il comparto, inoltre il potere d’ac­quisto delle famiglie italiane, ormai da mesi, si è notevolmente ridotto a causa dell’inflazione che solo ora sembra stia rallentando. Nel 2023 quindi anche i terricci e i substra­ti in genere hanno subìto aumenti consistenti di prezzo dell’ordine del 20% circa. Le perdite di fatturato si sono compensate solamente in parte, a partire da giugno. La ca­tastrofica alluvione in Romagna ha chiaramente frenato le vendite nei territori interessati”.

“Il primo semestre è partito molto lentamente – conferma Romina Tribi di Tercomposti -; dapprima si ave­va il timore di una primavera/esta­te molto calda, in qualche comune si parlava già a marzo di eventuali divieti idrici, i consumatori quindi timorosi di non poter effettuare le dovute irrigazioni hanno aspettato a procedere con i consueti lavori di giardinaggio, poi invece si è passati improvvisamente a un meteo carat­terizzato da piogge abbondanti: la primavera quest’anno è stata del tutto anomala. Questo sicuramente ha influito sull’affluenza nei garden center. Proprio in questo momento in piena estate, in un periodo com­pletamente inusuale, ci ritroviamo con un aumento di ordini e richieste di materiale da parte dei rivenditori, a dimostrazione che non esiste più una marcata stagionalità per i no­stri prodotti come invece accadeva in passato”.

“Ad oggi il 2023, sotto l’aspetto delle performance di mercato, ha ricalcato l’annata precedente con una primavera che però è stata, atmosfericamente parlando, ben peggiore – concorda Simone Gatti di Terflor -. Temperature sotto la nor­ma fino ad aprile (con grave perdi­ta nel comparto orto) e un maggio estremamente piovoso non hanno certo aiutato. C’è da dire che l’area giardinaggio ha però ripreso bene e, una volta allontanato lo spettro sic­cità e le relative restrizioni idriche, ha decisamente performato meglio dello scorso anno. Anche gli au­menti delle quotazioni delle materie prime e delle fonti energetiche sembrano in parte rientrati riassestan­dosi (almeno negli ultimi due mesi) su livelli più ragionevoli. Resta da vedere come evolverà il resto del­la stagione e come si comporterà il mercato delle materie prime da oggi a fine anno, periodo crucia­le per gli acquisti che saranno alla base della produzione 2024”.

I primi mesi dell’anno 2023 han­no registrato segnali positivi man­tenendo i volumi dell’anno prece­dente – spiega Melissa Parente di Vigorplant Italia -. Confermiamo che il mese di maggio si è rilevato complesso, in quanto le condizioni meteorologiche non hanno favorito i riacquisti precedenti, facendo re­gistrare mancate vendite rispetto al passato”.

Sostenibilità contro conve­nienza: una dicotomia gene­razionale?

GreenRetail: Il “terriccio” non è più un “prodotto” ma una vera e pro­pria “categoria” composta da va­rietà e imballaggi differenti, con soluzioni adatte sia per gli hobbisti più esigenti sia per chi ha la neces­sità di risparmiare. I consumatori stanno premiando gli sforzi in ter­mini di ricerca ed ecosostenibilità delle industrie?

“A nostro avviso si possono rileva­re due diverse categorie di consu­matori – afferma Paola Barbieri di Cargill -: da un lato quelli più tra­dizionalisti e sensibili al prezzo e dall’altro quelli invece più attenti, consapevoli, informati ed esigen­ti, che ricercano la qualità e l’e­cosostenibilità e che quindi sono anche disposti a spendere un po’ di più per i prodotti per il verde. Le generazioni più giovani sono sicura­mente le più attente alla leggibilità dell’etichetta e del packaging e al trend della sostenibilità, ad esem­pio prediligendo i prodotti senza torba e quindi a basso impatto ambientale, come il nostro Terric­cio Orti e Giardino Bio, realizzato con materie prime vergini di origini vegetali non trattate e naturali pro­venienti da fonti rinnovabili a basso impatto ambientale: con fibra e gra­nulo di cocco, compost verde, sab­bia riciclata e rigenerata e lupini. I consumatori più tradizionalisti sono invece ancora orientati ai prodotti con 100% torba, che restano molto apprezzati per la qualità della mate­ria prima, anche se sono certamen­te meno “green” in termini di soste­nibilità ed impatto sull’ambiente.
Cresce inoltre la richiesta di pro­dotti completi e altamente per­formanti, in grado di apportare da soli il giusto quantitativo di nutrien­ti alle piante. Per venire incontro alle richieste dei neo green lovers (principalmente donne e millenials), Raggio di Sole si è impegnata a sviluppare prodotti con etichette il più trasparenti e leggibili possibile per l’utilizzatore finale, mentre sui pack abbiamo subito inserito i sim­boli relativi al corretto smaltimento e riciclaggio. Sempre in tema di so­stenibilità, abbiamo lanciato prodot­ti con packaging che contengono il 60% di plastica riciclata. La nostra vasta gamma si è inoltre arricchita nel tempo, arrivando ad includere anche prodotti biologici”.

“La nostra offerta è molto variega­ta, per venire incontro alle esigenze di tutti i consumatori – spiega Ma­ria Chiara Siciliani di Cifo -. È per questo che abbiamo affiancato alle referenze classiche anche i terricci della Linea Ecoline, a ridotto conte­nuto di torbe e con pack ecologici. È giusto andare in questa direzione, ma è anche giusto riconoscere che, almeno per la nostra esperienza, al momento, questi prodotti vengono scelti solo da particolari nicchie di consumatori, più competenti e in generale più sensibili al tema della sostenibilità. Nella maggior parte dei casi i consumatori non sono ancora pronti e disposti a spende­re qualcosa in più per un prodotto più ecologico e innovativo e ma­gari su questa scelta incide anche la ritrosia a cambiare un prodotto che conoscono e con cui si trovano bene con un prodotto di differente composizione”.

“Da anni Compo ha a cuore la so­stenibilità del nostro pianeta, per questa ragione sviluppa sempre più strategie volte a ridurre l’im­patto ambientale – sottolinea Gio­ele Allevi -: prodotti consentiti in agricoltura biologica, confezioni riciclate, recupero di sottoprodot­ti dell’industria agro-alimentare e torba certificata Rpp (Responsi­ble Produced Peat) caratterizzano sempre di più la nostra offerta. Gli orientamenti socio-politici stanno richiamando l’attenzione soprattut­to dei consumatori che, con consa­pevolezza e costante ricerca sugli scaffali, richiedono prodotti in linea con una visione ecosostenibile. Nel 2024 Compo ha in serbo per loro novità sempre più green”.

“Sì, i clienti spaziano da quello più esigente che richiede un prodotto professionale in ambito hobby al cliente che invece vuole un prodot­to più economico – concorda Filippo Colleoni di Fertil -. Noi ci impegnia­mo per offrire sempre un prodotto di elevata qualità a tutta la cliente­la, ma soprattutto ideale per l’ap­plicazione finale. Il consumatore è sempre più attento ed istruito, questo nel lungo termine premierà le aziende più virtuose”.

“Per quanto riguarda la nostra of­ferta, solo quest’anno abbiamo co­minciato a inserire dei terricci eco­sostenibili (senza torba) – dichiarano dall’ufficio marketing di Ital-Agro -. I dati al momento per noi disponibili sono pochi per definire quale sia l’e­voluzione del mercato, ma sempre più ci rendiamo conto che le nuo­ve generazioni che si affacciano a questo mercato sono sempre più esigenti in termini di packaging, ecosostenibilità, prodotti biologici e contemporaneamente sono mol­to più recettive alle innovazioni. Sicuramente queste sono le sfide che dovremo valutare e cogliere nei prossimi anni”.

“I consumatori si dividono in due nette categorie – conferma Michele Olivo di Sementi Dom Dotto -: da una parte hobbisti esigenti e attenti al packaging e alla sostenibilità del prodotto, dall’altra utenti molto più inclini alla ricerca del miglior prez­zo, spesso a discapito della quali­tà. Terricci biologici e sostenibili sono maggiormente apprezzati e ricercati nei garden center specia­lizzati, mentre la rivendita agraria solitamente è più attenta al prez­zo al consumatore e meno a certe indicazioni in etichetta. Il futuro co­munque sarà sempre più caratteriz­zato dalla ricerca di sostenibilità, attenzione a tematiche ambientali, materie prime di origine controllata e biologica”.

“Sì, il consumatore finalmente sta iniziando a capire che «nel terriccio non c’è la terra» – spiega Romina Tri­bi di Tercomposti -, ma una miscela ad alto contenuto tecnologico com­posta da materie prime selezionate, frutto di studi e ricerche di agronomi specializzati in grado di favorire la salute e il benessere delle piante. Per troppo tempo il terriccio è sta­to considerato un prodotto acces­sorio, ora il consumatore è sempre più attento e tende a informarsi per capire le peculiarità di ogni miscela: ad ogni pianta il suo terriccio…”.

Il problema non sono i consumato­ri finali che, a mio avviso, sono sem­pre più preparati e molto ricettivi alle novità, a patto che siano ben comu­nicate e comprovate e sono quindi disposti a premiare i prodotti validi anche in termini economici – afferma Simone Gatti di Terflor -. Il vero sco­glio da superare è la mentalità dei rivenditori, che, in molti casi, fanno del prezzo il nodo principale e che vedono un aumento di pochi cente­simi come un ostacolo insormonta­bile e severamente penalizzante per la vendita, fissandosi sul commercio dei soliti prodotti e non consideran­do le novità di mercato.
Purtroppo questo genere di men­talità permea il nostro settore da tempo e non solo nel comparto del giardinaggio (basti ad esempio pensare al florovivaismo: il geranio all’ingrosso si vende allo stesso prezzo al quale veniva ceduto nei primi anni ’90!)”.

“Anche nel mercato del giardinag­gio si registra un aumento di cono­scenza e capacità di recuperare le informazioni da parte dei consuma­tori – conclude Melissa Parente di Vigorplant Italia -; questo di recente ci ha spinto, in modo pionieristico e precursore nel nostro settore, a offrire 5 categorie di prodotto, in modo tale da abbracciare le diffe­renti esigenze dei consumatori in base a tutte le loro necessità. Il continuo trend positivo legato al mondo della sostenibilità e dell’orto rende un connubio perfetto la realiz­zazione di alcuni prodotti innovativi come il terriccio professionale per Piccoli Frutti e prodotti rientranti nella linea ammendanti, anche so­stenibili e 100% naturali”.

www.arber.it
www.cifo.it
www.compo-hobby.it
www.fertil.it
www.fuoridiverde.it
www.raggiodisole.biz
www.sementidotto.it
www.tercomposti.com
www.terflor.it
www.vigorplant.com/it

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