Si consolida il mercato delle attrezzature per il verde nel 2021

Il mercato delle attrezzature per il verde, dopo il biennio 2020/2021 con tassi di crescita a doppia cifra, nel 2022 si registra una contrazione delle vendite in volume, in parte compensata dagli aumenti dei listini. Pur con tutti gli importanti condizionamenti esterni, i mercati dell’irrigazione e delle attrezzature manuali si accingono a chiudere il 2022 con una crescita rispetto agli anni pre Covid. Abbiamo intervistato 8 imprese del settore: ecco le loro risposte!

Il mercato delle attrezzature per il verde nel 2021

Non è mai stato semplice stimare economicamente il mercato consumer delle attrezzature manuali e dei prodotti per l’irrigazione. Anzitutto è difficile valutare la produzione italiana che rimane sul mercato interno e non viene esportata, poiché è composta da centinaia di aziende: accanto ai grandi brand, italiani ed esteri con gamme complete, convivono infatti una serie di imprese altamente specializzate, in particolare nel mondo degli attrezzi da taglio. Oltre a questo problema c’è il fenomeno delle importazioni dirette dall’Estremo Oriente effettuate dai grossisti e dalla distribuzione organizzata.

In base ai sondaggi che realizziamo ogni anno con la collaborazione delle imprese del settore, possiamo però stimare che questi mercati abbiamo raggiunto nel 2021 circa 130 milioni di euro, con un incremento superiore al 10% rispetto al 2020 e pari a un giro d’affari totale (con prezzi al consumo) di circa 240 milioni di euro.

Il mercato dei prodotti per l’irrigazione destinati agli hobbisti ha sviluppato un fatturato sell in di circa 68 milioni di euro, mentre gli attrezzi manuali da taglio e da coltivazione valgono circa 62 milioni di euro.

La crescita in doppia cifra registrata nel 2021 è stata probabilmente condizionata da una coda degli effetti e delle limitazioni pandemiche, che nel 2022 non abbiamo registrato con il ritorno degli spostamenti e delle vacanze per molti italiani. Sicuramente è stata condizionata dagli aumenti dei listini e dei prezzi, che nel 2021 si erano già manifestati a causa della carenza di materie prime e dell’impennata dei costi di trasporto via container dall’Estremo Oriente. Quindi il +10% del giro d’affari non corrisponde a un altrettanto aumento di vendite in volumi.

Per tentare di capire meglio l’andamento del mercato nel 2021 ma soprattutto per analizzare i trend del 2022, caratterizzato da ulteriori aumenti dei costi energetici, abbiamo intervistato 8 imprese specializzate nella produzione di attrezzi e soluzioni per l’irrigazione hobbistica: Epoca, Euroequipe (nota per il marchio Hidroself), Fiskars, Fitt, Gi-Esse Salvador, Hozelock, Officine Piazza (nota per il marchio Handy) e Verdemax.

Nel 2021 è proseguito il trend positivo del 2020

GreenRetail: Come giudicate l’andamento del mercato degli attrezzi e dell’irrigazione hobby nel 2021? Quali trend sono emersi o hanno caratterizzato l’andamento delle vendite?

“Il mercato dell’irrigazione nel 2021 è stato sostenuto dalle abitudini ormai consolidate dei consumatori – spiega Giuseppe Anastrelli, sales manager Garden Division di Fitt – di vivere la casa e in particolare gli spazi all’aperto. Abbiamo registrato vendite molto buone sia nei prodotti dedicati alle ampie superfici sia in quelli per uso domestico e hobbistico”.

“Il 2021 ha in parte proseguito il buon andamento che si è avuto nel 2020, probabilmente è stato ancora l’effetto del Covid – conferma Emilio Marchionni, direttore commerciale Italia di Hozelock -. L’aumento dei prezzi ha fatto ottenere un ottimo risultato di fatturato, mentre in termini di volumi l’aumento è stato meno evidente ma comunque sostenuto”.

“L’andamento delle vendite nel 2021 è stato in linea con quello del 2020 e quindi enormemente positivo – dichiara Davide Scorsin, responsabile ufficio vendite Italia di Epoca -. Probabilmente, anche nel corso del 2021, i consumatori hanno continuato a scegliere di vivere e abbellire maggiormente i loro giardini soddisfacendo il loro bisogno di verde e il piacere di stare all’aria aperta”.

“Nel 2021 il mercato degli attrezzi manuali per il giardinaggio a uso hobbistico è cresciuto a doppia cifra, rafforzando il trend di crescita già registrato nell’anno precedente – affermano dal dipartimento marketing di Fiskars Italia -. La pandemia e il periodo immediatamente successivo hanno contribuito ad aumentare l’interesse verso i temi legati alla casa e al giardinaggio. La crescita è stata riscontrata in tutti i segmenti, dagli attrezzi da taglio a quelli per la coltivazione in modo trasversale”.

“Il mercato degli attrezzi nel 2021 è andato oltre le aspettative, con numeri molto importanti – conferma Lorena Piazza, amministratore di Officine Piazza -. Di riflesso ai lunghi periodi trascorsi in casa nelle fasi più dure della pandemia, si è confermata la tendenza a una maggiore cura dell’ambiente domestico inteso anche e soprattutto come spazio esterno, che è diventato una parte importante dello spazio di vita delle persone. Non solo giardini ma anche balconi, terrazzi e davanzali hanno ricevuto maggiori cure e di conseguenza il mercato degli attrezzi è stato più frizzante del solito”.

“In generale il 2021 è stata un’annata caratterizzata da ottime vendite – spiega Manuel Croci, responsabile commerciale di Verdemax -; in particolare gli attrezzi a batteria hanno registrato una forte crescita, anche grazie all’ampliamento della gamma proposta”.

“Premesso che la nostra azienda produce e commercializza solo lame per segoncini da taglio e seghetti da potatura, il 2021 è stato, specie nella seconda parte dell’anno, molto soddisfacente – conferma anche Maurizio Tollis, responsabile sviluppo vendite di Gi-Esse Salvador -. Anche quest’anno sono state ottime le vendite dei seghetti da potatura con lama a castello e quelli a lama curva. Di questi ultimi in particolare quelli con attacco tubolare universale da svettatoio”.

I problemi del 2022

GreenRetail: Anche se l’anno non è ancora terminato, potete darci un giudizio sull’andamento delle vendite nel 2022? Al contrario del 2021, quest’anno notiamo una generale contrazione dei consumi di giardinaggio da parte delle famiglie italiane. Causata probabilmente dalla progressiva emersione di una serie di concause provocate in parte dalla pandemia (aumento prezzi materie prime e trasporti, inflazione, minor capacità di spesa, possibilità di tornare a viaggiare, ecc.) e in parte dal conflitto in Ucraina (caro energia). Come giudicate l’andamento delle vendite nel 2022 nel vostro settore?

“Concordiamo con la vostra analisi – afferma Davide Scorsin di Epoca -. Purtroppo dopo l’eccezionale incremento delle vendite negli ultimi tre anni notiamo un certo rallentamento nel corso del 2022. Probabilmente causato da numerose variabili contingenti: crisi e stagione climatica infausta, aumento dei prezzi, minor potere d’acquisto dei consumatori, il tutto condito da pesanti conseguenze che incidono sulla condizione psicologica attuale di imprevedibilità, paura e inquietudine. Nonostante il momento delicato che stiamo attraversando, abbiamo comunque potuto rilevare un aumento delle vendite di tutti quegli articoli (piccoli attrezzi manuali, nebulizzatori, pompe a pressione fino a da 2 litri) che incidono relativamente sul bilancio familiare. Questo può indicare una certa forma di adattamento da parte dei consumatori del comparto garden. Ci piace poter credere che gli amanti del verde abbiano comunque scelto di continuare a coltivare le loro passioni e il loro benessere, in modo oculato, in attesa di tempi migliori”.

“Oltre agli aspetti già elencati nella vostra premessa, aggiungiamo che l’atipico e positivo ritmo di vendita dei nostri prodotti negli anni 2020 e 2021 ha consentito la sostituzione di tubi in numero più che proporzionale a tutte le stagioni precedenti – fa notare Giuseppe Anastrelli di Fitt -. Il 2022, ormai sostanzialmente concluso per quanto riguarda l’irrigazione, nonostante il caldo torrido e prolungato che ha caratterizzato la stagione, ha fatto registrare dei cali maggiori di quanto ci aspettassimo. Sicuramente anche le ordinanze comunali o regionali sull’uso razionale dell’acqua, che scarseggiava ovunque, hanno disincentivavo il consumatore a vivere il giardino come negli anni precedenti”.

“Rilevo, dai racconti dei nostri clienti, una minore presenza dei consumatori nei punti vendita, il che si traduce in un calo sia degli scontrini che delle vendite – spiega Paolo De Nora, amministratore unico di Euroequipe -. La mia opinione è che la scelleratezza politica e mediatica a cui stiamo assistendo genera una comprensibile instabilità nel consumatore del mondo del giardino, sicuramente più attento al bello, alla positività, alla crescita e che quindi risente maggiormente delle tante negatività in atto, tutte peraltro evitabili”.

“In effetti, dopo il clima di ottimismo di inizio anno che ha permesso un’ottima partenza per la preparazione della stagione, abbiamo riscontrato, come tutti, una contrazione dei consumi – conferma anche Manuel Croci di Verdemax -. Oltre alle motivazioni da voi identificate, aggiungerei il pessimo meteo di marzo e aprile, seguito invece da un repentino innalzamento delle temperature con una conseguente primavera inesistente. L’altra differenza rispetto all’anno precedente si è riscontrata con il forte desiderio dei consumatori di dedicare le proprie risorse economiche e di tempo ad attività che per ovvi motivi negli ultimi due anni non hanno potuto svolgere: turismo, ristorazione, svaghi, ecc. Senza dimenticare le elezioni, che storicamente rallentano i consumi. Sono in ogni caso convinto che l’interesse per i prodotti hobbistici da giardinaggio e orto sia cresciuto e in quest’ottica la nostra azienda ha investito molto per un importante ampliamento di gamme e inserimento di novità per la prossima stagione”.

“Il 2022 è iniziato molto bene, con un buon andamento che si è protratto fino a marzo, per poi subire una forte contrazione a seguito dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia – spiega Lorena Piazza di Officine Piazza -. La generale incertezza seguita a questo evento ha stravolto uno scenario che iniziava già a farsi teso e incerto, portando le persone a una maggiore attenzione nei consumi. La siccità e le conseguenti restrizioni all’utilizzo dell’acqua hanno poi inciso pesantemente sulla stagione”.

“Confesso che è un anno estremamente positivo per noi – dichiara Maurizio Tollis di Gi-Esse Salvador – ma possiamo confermare un deciso rallentamento del sell out in quest’ultima stagione primaverile. Crediamo si estenda anche nel prossimo autunno a causa delle preoccupazioni legate alle forniture energetiche. Sicuramente quest’anno la disponibilità alla spesa dei prodotti di cui stiamo parlando subisce una forte contrazione a vantaggio della spesa verso altre attività di benessere individuale, vacanze in primis”.

“Anche il 2022 terminerà in territorio positivo in termini di fatturato, ancora grazie agli effetti degli aumenti dei prezzi – spiega Emilio Marchionni di Hozelock -, mentre per quanto riguarda i volumi saranno in termini generali più bassi di quelli registrati nel 2021”.

“Il mercato nel 2022 mostra ancora un trend positivo, anche se con tassi di crescita nettamente inferiori rispetto all’anno precedente – confermano anche dal dipartimento marketing di Fiskars Italia -. Da un lato la fine della pandemia ha spostato l’interesse dei consumatori verso altre categorie merceologiche meno legate all’ambito domestico (viaggi, ristoranti, abbigliamento, ecc.), dall’altro l’aumento dei prezzi e l’incertezza sugli ulteriori aumenti delle utenze domestiche previsti per l’autunno hanno avuto un impatto considerevole su diversi mercati, tra i quali, sicuramente, quelli che ruotano intorno al giardinaggio”.

Caro energia: quali impatti sulla produzione di attrezzi e irrigazione?

GreenRetail: Dopo l’aumento delle materie prime iniziato nel 2021, che ha coinvolto direttamente il mercato degli attrezzi e dell’irrigazione, quest’anno le industrie devono affrontare anche l’aumento del costo di gas ed elettricità. Quanto incidono questi aumenti sui costi energetici della vostra impresa? Avete previsto o dovuto affrontare interruzioni della produzione a causa dell’aumento del costo dell’energia?

“L’energia è di vitale importanza per tutto il settore produttivo – afferma Lorena Piazza di Officine Piazza -. La situazione in cui ci troviamo oggi è anche frutto di scarsa lungimiranza nelle politiche energetiche, troppo poco orientate a fonti rinnovabili, alla sostenibilità e all’autosufficienza del paese. In azienda abbiamo già messo in atto delle azioni di contenimento dei costi energetici tramite la concentrazione dei turni di lavoro, come stanno facendo tante altre aziende. Non sappiamo se questo sarà sufficiente a superare lo shock energetico che rischia di lasciare sul terreno aziende e lavoratori”.

“L’incidenza è difficile da calcolare con precisione – dichiara Maurizio Tollis di Gi-Esse Salvador -, tuttavia è considerevole! Noi siamo produttori e le nostre macchine e attrezzature funzionano solo con l’elettricità: interrompere le linee produttive significherebbe chiudere l’attività. Questa, per fortuna, è una decisione che non vogliamo né possiamo prendere. In parte abbiamo dovuto aumentare i nostri listini, mediamente di un 10%, in parte assorbiremo di tasca nostra gli aumenti in corso. Sperando poi che questa speculazione immotivata rientri al più presto e, infine, in un aumento delle nostre vendite. Restiamo fiduciosi!”.

“Il 2022 è stato un anno nel quale si è presentata una crescita senza sosta del prezzo dell’energia – spiega Davide Scorsin di Epoca -. Per le imprese manifatturiere, oltretutto, in Italia il costo dell’energia rappresenta una spesa molto elevata rispetto ad altri paesi europei. Questo perché la bolletta energetica è appesantita da altre voci che spesso non sono strettamente collegate alla fornitura di energia elettrica, come gli oneri di sistema e le imposte. Nel 2021 il costo dell’energia elettrica rappresentava circa il 2% del fatturato annuale, quest’anno nel 2022 al lordo dei crediti d’imposta rischiamo di sfiorare l’8% del fatturato annuale. Stiamo pensando di adottare contromisure d’emergenza per affrontare l’aumento esponenziale dei costi dell’elettricità scegliendo turni di lavoro quando l’energia costa meno, o ridurre l’operatività aziendale nelle ore più costose del giorno, fino ad attuare misure più drastiche come sospendere parti dell’attività”.

“L’impatto dei costi energetici è un tema sempre più attuale ed è talmente dinamico che rende difficile anche una valorizzazione puntuale – conferma Giuseppe Anastrelli di Fitt -. Al momento la nostra azienda e il nostro comparto non sono stati interessati da chiusure dettate da queste motivazioni, ma non si escludono provvedimenti futuri”.

“Le aziende che hanno avuto i capitali e la lungimiranza di effettuare forti acquisti di materie prime non hanno avuto interruzioni di produzione e noi facciamo parte di questi – spiega Emilio Marchionni di Hozelock -. Prima che i costi delle materie prime tornino ai livelli ante 2019 ci vorrà moltissimo tempo. Un altro argomento molto importante è il costo dei trasporti sia internazionali sia nazionali, che non aiutano certo a contribuire a contenere gli aumenti di listino”.

“La produzione è localizzata in altri paesi europei per buona parte delle nostre linee di prodotto – spiegano dal dipartimento marketing di Fiskars Italia -. Sebbene l’aumento dei costi di gas ed elettricità sia un fenomeno che non interessa soltanto l’Italia, l’impatto stimato nei paesi dove produciamo non è attualmente tale da creare allarme o ipotizzare conseguenze sulla produzione”.

“Confesso che mi si è rotta la sfera di cristallo – afferma Paolo De Nora di Euroequipe -, ma in tempi non sospetti abbiamo avviato un progetto di ottimizzazione dei processi produttivi, con minore impatto ambientale, minore consumo di materie prime utilizzando tecnopolimeri ad alta prestazione, con conseguente riduzione dei consumi energetici. Certo, fino a ora siamo riusciti a far fronte alla speculazione che è sotto gli occhi di tutti. In futuro vedremo. Approfitto per fare un appello ai nostri clienti suggerendo una pianificazione che aiuti le aziende a meglio gestire la attuale difficoltà oggettiva. Da parte nostra abbiamo deciso di non applicare nessun aumento sui prodotti, anzi di offrire vantaggi a chi fa pianificazione degli ordini. Da quanto ci riferiscono i nostri clienti, siamo l’unica azienda che nel 2022 non ha operato nessun aumento di listino. Abbiamo scommesso sull’auspicio del rientro di questa follia generale o quantomeno sul ridimensionamento del fenomeno speculativo, che peraltro sembra rientrare, per le materie prime. Per l’energia mi auguro ci sia consapevolezza della mancata capienza economica nelle aziende italiane ma soprattutto nelle famiglie italiane. Non rilevo nessuna ragionevolezza o giustificazione per gli aumenti in corso”.

Ringraziamo per la collaborazione:

EPOCA www.epocaspa.com
EUROEQUIPE www.hidroself.com
FISKARS www.fiskars.it
FITT www.fitt.com
GI-ESSE SALVADOR www.salvadorgiulio.it
HOZELOCK www.hozelock.it
OFFICINE PIAZZA www.handygiardino.com
VERDEMAX www.verdemax.it

Articoli correlati

- Sponsor -
- Sponsor -
- Sponsor -
- Sponsor -