Si chiama Brick, come ‘mattone’ in inglese, la fioriera componibile che arreda e personalizza gli ambienti a colpi di natura.
Delimitare gli spazi con elementi naturali è un retaggio di quando eravamo ancora poco più scimmie, ma già più agricoltori stanziali che cacciatori nomadi. Da sempre l’uomo separa aree verdi in questo modo, basti pensare ai melograni e ai limoni che disegnano i confini di molti terreni agricoli, soprattutto nel sud del nostro Bel Paese. Trasportata ai giorni nostri, resta un’abitudine sana che mette allegria, arreda, garantisce privacy e ridisegna a nostro piacimento gli spazi, che si tratti di un giardino privato, di un terrazzo condominiale, del dehors di qualche negozio, di un semplice balcone o, perché no, di qualche angolo di casa.
Arreda in tutta praticità
Con le sue 5 ampie fioriere componibili, Brick si presta a essere allestita a tuo piacimento, con la più ampia libertà di composizione: i vasi sono tutti collegati fra loro attraverso un sistema capillare di irrigazione studiato per innaffiare con la minore fatica. Basta versare acqua nel vaso posizionato più in alto (perfetto anche per persone anziane che potranno evitare di piegarsi fino a terra) perché tutti gli altri si riempiano di conseguenza.
Ogni fioriera è dotata di una riserva di acqua chiusa da un tappo con funzione di indicatore di livello massimo: stop alle zanzare e alle fastidiose (ma classiche) fuoriuscite di acqua dai sottovasi. Inoltre, la riserva di acqua ti permette di non bagnare le piante troppo spesso. Naturalmente i fiori sono pensati per abbellire l’ambiente e creare divisori gradevoli alla vista, ma nulla vieta a Brick di trasformarsi nel tuo eccellente orto verticale, se vorrai sfruttare il vantaggio di questa libertà di composizione e semplicità di irrigazione!
Brick si monta velocemente senza l’aiuto di attrezzi, è un prodotto Bama brevettato, interamente prodotto in Italia in materiale atossico, riciclabile e resistente alle temperature e ai raggi solari, cosa aspetti per rendere il tuo balcone più bello da vivere?
