mercoledì, Aprile 24, 2024

La defiscalizzazione del verde privato torna in primo piano

La defiscalizzazione del verde privato ricomincia il suo cammino verso la Legge Finanziaria, dopo la bocciatura dello scorso anno causata dalla caduta del governo. È ripartito da Milano il tam tam promosso dal Coordinamento della Filiera Florovivaistica e del Paesaggio (Cnffp) per fare pressione sulle istituzioni riguardo l’esigenza di un “bonus verde” per il miglioramento del verde privato. Prossima tappa: il 27 settembre a Roma.

Defiscalizzazione del verde privato: 23 giugno primo incontro a Milano

defiscalizzazione del verdeIl 23 giugno a Milano si è svolto il convegno “Il verde, elemento di sviluppo di una green economy”, promosso da Assofloro Lombardia con l’obiettivo di fare sistema attorno al progetto di detrazione fiscale per il verde, che il prossimo autunno tornerà in discussione in occasione della nuova Finanziaria. Un convegno di cui noi di Greenline abbiamo avuto il piacere di essere media partner.

Dopo l’insuccesso dell’anno scorso, più determinato dalla caduta del governo che da una mancanza di volontà nel ventaglio parlamentare, è importante raggiungere l’obiettivo quest’anno, prima delle elezioni del prossimo anno.

La buona notizia è che siamo ormai in tanti a sostenere l’esigenza di un “ecobonus per le opere a verde”: sono stati 17 i relatori “tecnici” che hanno partecipato al convegno di Milano, insieme ai rappresentanti di 10 Associazioni e ai responsabili politici, in particolare il senatore Gianluca Susta e l’onorevole Maurizio Bernardo, presidente della Commissione finanze della Camera. Anche il numero delle associazioni si è ampliato e non ospita più soltanto i rappresentanti del Coordinamento Nazionale della Filiera Florovivaistica e del Paesaggio, ma anche altre energie della società civile: una su tutte Assempredil-Ance, cioè l’Associazione dei costruttori edili, che fino a ieri hanno “sottratto” il verde a favore del cemento e ora concordano sull’esigenza di valorizzare il verde nell’edilizia.

defiscalizzazione del verdeTutti uniti per fare sistema e soste-nere un’iniziativa, utile non solo a rilanciare l’economia del settore florovivaistico, ma anche per la salute pubblica.

Il cammino della defiscalizzazione del verde

“Oggi è iniziato il tam tam che faremo arrivare fino alla legge di Bilancio – ha promesso Nada Forbici, presidente di Assofloro Lombardia e neo-membro della Consulta degli Esperti del Presidente della VI Commissione Finanze –. Il 27 settembre abbiamo già in programma un incontro a Montecitorio con le più alte cariche istituzionali, a rimarcare e sostenere le nostre ragioni. Arriveremo nel cuore della politica romana”.

L’esigenza di attirare l’attenzione dell’opinione pubblica e il consiglio di non stare con le mani in mano sono stati evidenziati anche da Maurizio Bernardo, presidente della Commissione finanze della Camera: “Siamo alla fine della legislatura e dovremo utilizzare la legge Finanziaria: ma pensare in anticipo diventa fondamentale. Il suggerimento che mi sento di dare è di affrontare questi argomenti prima della legge Finanziaria, cioè entro la metà di ottobre”.

“Due anni fa sarebbe stato molto più difficile inserire la valorizzazione del verde privato e il rilancio delle imprese florovivaistiche all’interno della green economy: oggi è più semplice – ha spiegato il senatore Gianluca Susta, uno dei primi promotori della defiscalizzazione del verde –. Anche perché iniziative come queste hanno portato una sensibilità diversa. Credo che il lavoro fatto dalle associazioni che si occupano di questa materia e che hanno trovato tra loro una sinergia abbia certamente aiutato questo processo. Il lavoro svolto non sarà un lavoro perso. Noi non dobbiamo tornare sul perché di questa iniziativa, partita esattamente nel luglio del 2015 e recepita già da molti colleghi della Camera. Siamo perfettamente consci che gli iter parlamentari a fine legislatura possono avere delle difficoltà: ma abbiamo un’occasione davvero importante”.

Il prossimo appuntamento dunque sarà a Roma, in occasione del convegno in programma il 27 settembre a Montecitorio, in cui il sistema imprenditoriale e le istituzioni esorteranno il Governo a una misura sulla Legge di Bilancio, che possa, attraverso la detrazione fiscale, incentivare un verde di qualità per un ambiente sostenibile.

Perché il verde fa bene

L’inquinamento delle città è sempre più drammatico e in Europa più del 75% della popolazione risiede in area urbana, come ha ricordato il professor Maurizio Tira, presidente del Centro Nazionale Studi Urbanistici e l’80% delle famiglie italiane vive in condomino, come ha spiegato Francesco Chiavegato di Anaci.

Tutti i dati scientifici rilevano che i livelli di Co2 sono in costante crescita. Per questo motivo le piante – e soprattutto gli alberi – rivestiranno un ruolo decisivo nel nostro futuro. È stimato che i nostri alberi riescono ad assorbire fino al 40% dell’anidride carbonica presente, filtrando l’atmosfera dai gas prodotti dall’attività antropica.

Le piante quindi rappresentano la migliore soluzione capace di limitare l’aumento della CO2. È noto che una pianta adulta produce in un anno una quantità di ossigeno che copre il fabbisogno annuo di 10 persone ed è in grado di assorbire, a seconda della specie, dai 20 ai 50 chili di anidride carbonica.

In quest’ottica è chiaro che un incentivo fiscale per la promozione del verde privato sia un atto di assoluto buon senso.

Non solo: nella XXI Conferenza sul clima di Parigi (COP21 – dicembre 2015) è stato rimarcato come sia divenuto ormai cruciale per il futuro del pianeta contenere il riscaldamento. Anche in questo caso gli alberi e il verde ci vengono in aiuto.

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