Lavorare 6 mesi da Barton Grange

Un’esperienza lavorativa di 6 mesi da Barton Grange Garden Centre, un punto di riferimento dal 1945 a Preston, nel cuore del Regno Unito. È successo a Noemi Dal Monte del Garden Schio, che abbiamo conosciuto in occasione del Progetto Giovani Gardenisti, il programma di training e formazione promosso da Mc Sinergie dedicato ai giovani gardenisti. Noemi Ha 21 anni ed è appena tornata da questo viaggio-lavoro presso Barton Grange, una realtà attiva dal 1945 e che nel 2008 ha realizzato un centro giardinaggio imponente, con ristorazione e un’offerta merceologica davvero molto estesa. Ecco il suo racconto.

Com’è nata l’idea di lavorare da Barton Grange

Tutto è iniziato due anni e mezzo fa quando, terminato il liceo, ho deciso di intraprendere questa strada, motivata e spinta dalla curiosità rispetto a un mondo che ho sempre avuto sott’occhio, ma mai così da vicino. Le prospettive all’interno del garden center di famiglia sono sempre state molte: ho avuto la possibilità di ricevere una base generale all’inizio e di trovare poi il reparto che mi desse modo di dare il meglio.
Da dove mi è venuta allora la necessità di andare all’estero? Devo ammettere che l’idea di un’esperienza presso un altro garden center mi è sempre ronzata per la testa, ma dopo aver partecipato al mio primo convegno Aicg presso la Fondazione Minoprio questa necessità si è fatta più forte. Prima di poter trasformare questa idea in realtà però sentivo di dover restare e imparare il più possibile all’interno del mio punto vendita, per acquisire una maggior sicurezza ed “esperienza” nel settore. In questa fase devo ringraziare la mia famiglia che mi ha aiutata e supportata molto, tanto che dopo il primo anno di lavoro si è pensato a come concretizzare l’esperienza all’estero. Grazie all’associazione Aicg, al presidente Silvano Girelli e a Martina Shullian, siamo riusciti a trovare l’opportunità più adatta a me e il 13 febbraio 2017 sono partita per cominciare il mio stage della durata di 6 mesi in Inghilterra presso Barton Grange Garden Centre, di proprietà della famiglia Topping.

Come si lavora in un garden inglese?

Come fatto già a casa, anche lì la prima settimana ho avuto modo di girare tutti i reparti, dalla serra calda al piccolo negozio di alimentari, per avere un quadro generale di come ognuno di essi fosse strutturato e anche per capire quale fosse quello più adatto a me. Facendo una media, ogni reparto disponeva di 4/5 membri dello staff più un responsabile. L’unico reparto che vantava più di 10 dipendenti era il vivaio insieme alla serra fredda, da cui deriva peraltro più della metà del fatturato complessivo. Dopodiché, ho iniziato a lavorare con un team che si occupava solo ed esclusivamente degli allestimenti all’interno del garden, chiamato Display Team. Mai avrei pensato potessero esserci persone che fossero esclusivamente dedite alla cura nel dettaglio di vetrine, di esposizioni di prodotto, di allestimenti a tema e delle finiture del Villaggio di Natale.
Con il passare dei mesi ho avuto la fortuna di lavorare più a stretto contatto con un altro reparto che si allontanava molto da ciò con cui fino ad allora mi ero rapportata: vivaio e serra fredda. È stato il reparto che più ho amato e da cui ho tratto maggiori spunti, sia per la disposizione della merce sia per l’organizzazione dello staff. Infatti, ogni mattina, ci si trovava mezz’ora prima dell’apertura del punto vendita per scambiare quattro chiacchiere e suddividere i vari ruoli e lavori della giornata. Stessa cosa accadeva alla chiusura: 30 minuti prima si iniziavano a pulire i reparti e gli ultimi 5 minuti si stava insieme aspettando il messaggio di uscita per tutti i dipendenti.

 

Nel corso di questi 6 mesi sono riuscita a farmi un quadro generale di quali fossero gli aspetti positivi e quindi da portare con entusiasmo a casa e quali invece hanno confermato ancora di più la forza e l’avanguardia della realtà familiare che mi stava aspettando. Come penso abbiate già capito i punti di forza di Barton Grange Garden Centre sono l’organizzazione del personale, la predisposizione a dare posti di lavoro anche a persone con disabilità e ad andare incontro alle esigenze di ognuno, a patto che  tutti rispettino le regole prefissate. D’altro canto, per riuscire a far lavorare più persone il rischio è quello di risultare poi sovradimensionati rispetto alle esigenze o di svolgere mansioni che nella mia azienda riusciamo a gestire attraverso la tecnologia. Mi spiego meglio: quasi due anni fa abbiamo costruito al Garden Schio 3.300 mq di serre nuove per un totale di 6.000 mq complessivi, nei quali è stata inserita la cosiddetta domotica che ci permette di gestire automaticamente attraverso computer, tablet e cellulari, il flusso dell’acqua nei banchi, l’accensione e lo spegnimento di luci, allarmi, riscaldamento e condizionamento, apertura e chiusura dei tetti e tanto altro ancora. Ecco che, grazie a questo sistema, gestito anche da remoto, siamo in grado di organizzarci al meglio per dedicare più tempo alle diverse priorità e al miglior servizio per i nostri clienti.

Cosa porterò in Italia

Quest’esperienza all’estero mi ha permesso di crescere professionalmente (imparando tecniche legate alla cura delle piante da esterno, interno, fiorite e non solo), di consolidare l’uso della lingua inglese (sia in ambito lavorativo che nella realtà quotidiana) e di portare all’interno del mio garden center uno spirito di gruppo più forte e stimolante. Appena rientrata ad agosto ho apportato alcuni cambiamenti, grazie all’aiuto di mio papà Riccardo che mi ha appoggiato fin da subito, riguardo alla gestione del personale, il miglioramento della nostra divisa con pantaloni e scarpe a norma uguali per tutti, alcune piccole regole da seguire e soprattutto tanta, tanta passione. Passione che ha contagiato anche le mie più care amiche conosciute all’interno del Garden Barton Grange che nel mese di novembre sono venute a farmi visita per vedere con i loro occhi la realtà in cui lavoro. Questo per farvi capire quanto quest’esperienza mi abbia dato l’opportunità di conoscere persone meravigliose con le quali ancora oggi tutti i giorni parlo e mi confronto.
Per concludere, a oggi non posso dire di aver raggiunto tutti gli obiettivi che mi ero prefissata ma, con impegno, studio e volontà, sono sicura che ciò che ho appreso in quest’esperienza potrà fruttare al meglio ogni giorno di più. È stato per me un arricchimento senza paragoni che mi ha reso più sicura di me, più responsabile, autonoma e, soprattutto, mi ha dato la possibilità di avere una famiglia in più nella mia vita e nel mio cuore, anche se a distanza. Ringrazio chi ha reso possibile tutto questo e consiglio vivamente a chiunque voglia intraprendere questo percorso di non esitare a farlo: è un’esperienza unica che vi cambierà per il resto della vostra vita!

www.gardenschio.com                                                                   www.bartongrange.co.uk
www.mcsinergie.com

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