Nasce Mps Compact per le Pmi del verde

Uno strumento destinato ai piccoli produttori per ottenere 3 certificazioni standard validate da Fsi: Mps Compact risponde alle richieste dei buyer di prodotti florovivaistici coltivati nel rispetto dell’ambiente, delle buone pratiche agricole e delle persone, ma al contempo non esclude dal mercato le piccole imprese. Ne abbiamo parlato con Antonio Fracassi, responsabile di Mps per l’italia.

La richiesta di una produzione tra­sparente e responsabile nel setto­re florovivaistico è in aumento in tutto il mondo, ma per i piccoli coltivatori è sempre stato difficile accedere alle certifi­cazioni a causa dei costi e degli elevati oneri amministrativi. Lo scorso mese di marzo Mps, la società specializzata nella certificazione delle imprese agricole e florovivaistiche in particolare, ha lanciato sul mercato la nuo­va certificazione Mps Compact proprio per rispondere a questa lacuna. Il nuovo schema di certificazione è infatti dedicato ai piccoli e medi produttori con un fatturato annuo inferiore ai 250.000 euro. L’innovazione è nella semplifi­cazione: con un’unica certificazione i produttori assolveranno ai requisiti dei tre ambiti richiesti da Fsi (Floriculture Sustainability Initiative): le buone pratiche agricole (Gap) e il rispetto per l’ambiente e per le persone.

Per conoscere meglio Mps Compact e capire le potenzialità per il mercato italiano abbiamo in­contrato Antonio Fracassi, responsabile di Mps per l’Italia.

Una certificazione che vale per tre

Mps compact
Antonio Fracassi, responsabile di Mps per l’Italia.

Antonio Fracassi: È una certificazione pensa­ta per le piccole imprese e di fatto associa i tre standard accreditati da Fsi, cioè la macro-organizzazione che declina i certificati per la sostenibilità riconosciuti dal mercato. Oggi la qualità totale del prodotto si raggiunge quan­do le produzioni rispondono agli standard prescelti nei tre “pilastri” di Fsi: quello ambien­tale, quello legato alle buone pratiche agricole e quello sociale. Un traguardo irraggiungibile per le piccole imprese, in cui il fatturato non permette né gli investimenti richiesti in ter­mini organizzativi, né quelli necessari per ot­tenere tre distinte certificazioni. Più il mercato si orienta verso un “verde certificato” e più que­sti produttori rischiano di essere tagliati fuori: è impensabile, visto che parliamo dello “scheletro” portante del comparto florovivaistico in Italia e in altri paesi europei, basato sul lavoro delle piccole e medie imprese.

Antonio Fracassi: Mps ha creato un nuovo schema che integra le tre certificazioni di settore che ver­tono sugli ambiti principali della qualità totale per i prodotti floro­vivaistici, selezionando i requisiti fondamentali dei tre standard va­lidati da Fsi: Mps Abc, Mps Gap e Mps Socially Qualified. Il risultato è stato una selezione di requisiti essenziali, ai quali anche le piccole aziende si devono adeguare se in­tendono servire la grande distribu­zione e il mercato più in generale.
L’innovatività di Mps Compact con­siste nel consentire alle aziende con un fatturato annuo non superiore a 250.000 euro di raggiungere il 100% della conformità ai requisiti Fsi affi­dandosi ad un unico ente di certifica­zione e con un impegno economico e organizzativo molto contenuto.

Antonio Fracassi: Certamente, an­che le aggregazioni tra produttori potranno ampliare considerevolmen­te l’offerta di prodotto certificato sui mercati, coinvolgendo direttamente le loro piccole realtà produttive fino a oggi emarginate dalle catene di­stributive.

Antonio Fracassi: Oggi siamo anco­ra nelle fasi introduttive e stiamo organizzando degli incontri di pre­sentazione un po’ in tutta Europa. Tra giugno e settembre organizzere­mo diversi eventi di comunicazione proprio per informare i piccoli produt­tori e coinvolgendo le organizzazioni di produttori e di categoria.

Antonio Fracassi: Ci aspettiamo una risposta importante. Anche perché, d’altro canto, la pressione del mercato affinché si possano ottenere prodotti certificati comincia a essere molto più determinata e in­cisiva. È sintomatico l’ultimo comunicato di Flora Holland nel quale annuncia che a partire da gennaio 2026 potranno accedere ai propri sistemi di vendita, sia telematici sia presso le aste, solo i produttori certificati nei tre ambiti previsti da Fsi: buone pratiche agricole (Gap), ambiente ed etico-sociale. Quindi una sca­denza indicativa di quanto il mercato sia de­terminato a proseguire la propria politica per la sostenibilità.

Antonio Fracassi: Senza entrare nel dettaglio del regolamento dello schema, possiamo dire che i requisiti di Mps Compact sono sovrapponibili sia a quelli previsti dalla legislazione nazionale di settore e sia ai codici di condotta internazionale. La tendenza è stata infatti di uniformare tali ambiti normativi per consentire di conseguire simultaneamente la conformità legislativa e la certificazione dei processi e dei prodotti, evitando inutili duplicazioni.
Vale la pena di ricordare che la nuova nor­mativa per la tenuta del nuovo quaderno di campagna dell’Agricoltore (Qdca), istituito da Agea, introduce l’obbligo di comunicare – at­traverso il portale dedicato Sian – le infor­mazioni riguardanti i consumi non solo dei fitofarmaci, come avveniva in passato con il quaderno di campagna, ma anche di altri con­sumi a impatto ambientale rilevante come quelli di acqua ed energetici. Poiché tutti gli schemi di certificazione Mps sono orientati alla digitalizzazione, stiamo operando affin­ché le nostre banche dati possano dialogare con altri sistemi informativi. Così, le aziende tenute alla registrazione dei dati per l’otteni­mento di una certificazione potranno utilizzare le stesse informazioni per comunicare con al­tri database, come per esempio il quaderno dell’Agricoltore Agea.

Antonio Fracassi: Mps accompagna i produttori con strumenti innovativi e volti a semplifica­re il compito di certificare. È interessante l’e­sperienza francese, dove si sono dotati dello standard nazionale Valhor sulla sostenibilità, legato anche alla tracciabilità di origine del prodotto. Mps ha definito un accordo quadro con Valhor per l’armonizzazione degli stan­dard. Un benchmark che consentirà alle aziende certificate Mps Abc di ottenere anche la certifi­cazione Valhor.
È un esempio di collaborazione virtuosa fi­nalizzata a semplificare e standardizzare la dimostrazione da parte dei produttori del possesso di requisiti fondamentali evitando inutili e dispendiose complicazioni. Special­mente in favore di quelle piccole aziende che si approcciano al mondo delle certificazioni di prodotto e di processo e rischiano di diso­rientarsi nella scelta degli standard più ade­guati alle proprie caratteristiche e ai mercati di riferimento.

Antonio Fracassi: Sì, soprattutto per quanto riguarda il fiore reciso. Per questa particolare categoria il prodotto italiano è molto apprezzato all’estero, specialmente in termini qualitativi. Ci sono realtà, soprattutto del centro Italia, che si stanno organizzando anche da un punto di vista logistico e questo tipo di certificazione li avvicina ancora di più ai mercati europei. Fra l’altro Mps Compact è perfetta proprio per il comparto del fiore reciso italiano, composto da molti produttori di dimensioni minime, magari solo stagionali, che si affidano a co­operative più grandi per la distribuzione. La prospettiva di includere questa tipologia di produttori nel sistema di certificazione è ric­ca di opportunità per il verde made in Italy.

www.my-mps.com/mps-italy

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