Triplo Pet: un brand per i negozi specializzati

Tercomposti è entrata nel mercato del pet food con Triplo Pet, una linea premium riservata in esclusiva a garden center e agrarie. Ne abbiamo parlato con Davide Ferrari e Romina Tribi.

La novità più eclatante di Tercomposti per il 2024 è senza dubbio l’ingresso nel mercato del pet food con la sua prima linea di alimenti secchi per cani super premium con marchio Triplo, ossia Triplo Pet. Fondata nel 1985, l’azienda di Calvisano, in provincia di Brescia, è stata una delle prime in Italia che si è dedicata alla produ­zione di substrati di coltivazione e ammendanti per l’orto-florovivaismo e per il giardinaggio. Oggi è un punto di riferimento nel mondo dei terricci, sia nel mercato professionale sia in quello hobbistico, con i brand Tecno Grow e Triplo.

L’ingresso nel mercato del pet food rappresenta un salto di qualità im­portante e permetterà a Tercompo­sti di destagionalizzare la proprio offerta commerciale. Per saperne di più abbiamo incontrato due protago­nisti di questo progetto: Davide Fer­rari e Romina Tribi, rispettivamente coordinatore e direttore marketing di Tercomposti.

L’ingresso nel mercato del pet food Con Triplo Pet

GreenRetail: Come è nato il progetto pet food che lanciate quest’anno?

Romina Tribi: Nel mondo dei terric­ci abbiamo inventato un po’ tutto e abbiamo l’esigenza di destagionalizzare l’offerta. Già oggi, venden­do sia nel mercato professionale sia in quello hobbistico, abbiamo diversificato i picchi di lavoro nel corso dell’anno; ma rimangono dei costi fissi importanti per un’azienda come Tercomposti. Anche perché in questi anni abbiamo costantemente investito in nuovi macchinari e nella logistica in generale.
Abbiamo quindi deciso di investire in un nuovo mercato che ci potes­se destagionalizzare ma sfruttando tutto ciò che l’azienda oggi offre. A partire dalla notorietà del marchio Triplo, fino alla rete vendita, la logi­stica, ecc. Il pet è un mercato affi­ne al giardinaggio, ma con fatturati e incrementi annuali pazzeschi.

Davide Ferrari: Destagionalizzare era il primo obiettivo: siamo partiti da lì. Confesso che i prodotti desti­nati agli animali li avevamo un po’ a cuore, perché mio padre li cita da anni come battuta di spirito, quando si lamenta del mercato del terriccio: “se rinasco investo nel pet”. In ef­fetti oggi si “fanno” più cani che fi­gli e il mercato del pet ha superato quello della prima infanzia.
Con l’aiuto di Romina e di un team creato ad hoc composto da tecni­ci e veterinari, abbiamo analizzato le opportunità che Tercomposti avrebbe potuto cogliere in questo mercato. Romina si è occupata dello studio grafico mentre io mi sono dedicato alla parte produtti­va. Abbiamo dovuto affrontare in­vestimenti importanti poiché le le­gislazioni del pet food sono molto più stringenti rispetto ai substrati: quindi con siti produttivi e magaz­zini dedicati agli alimenti.
La decisione di usare il marchio Triplo, riconosciuto come brand di alta qualità, ci ha spinto verso un prodotto premium ed esclusivo. Il team di consulenti e veterinari ha arricchito alcune ricette già ampia­mente testate con l’estratto di olivo: è un antiossidante, protegge la cute e mantiene lucido il pelo del cane. Ricette realizzate in esclusiva per Tercomposti.

Triplo Pet
La nuova linea pet food comprende 5 ricette disponibili in 2 tipologie di confezioni, da 3 e 12 kg, e sarà veicolata esclusivamente nei garden center e nelle agrarie.

GreenRetail: Una caratteristica di Triplo Mediterranean Pet Food è anche la scelta della rete distributiva…

Davide Ferrari: Sarà distribuito in esclusiva dai negozi specializzati, quindi garden center e agrarie. Non lo venderemo né online né alla Gd. I nostri agenti già presidiano i canali specializzati e con il pet food avre­mo l’occasione di intensificare le visite in altri periodi dell’anno. Pur avendo creato una divisione dedica­ta al pet, con un direttore commer­ciale e tecnici veterinari, abbiamo voluto sfruttare la stessa forza ven­dita dei terricci perché il rivenditore conosce già il suo interlocutore. Se ha fiducia nel brand e nella persona sarà più facile proporre un altro ar­ticolo. Anche la scelta dei formati è stata pensata a favore del rivendi­tore specializzato: le confezioni da 3 kg e 12 kg sono quelle più ven­dute negli agri-garden, dove opera l’80% dei nostri agenti.
Infine abbiamo considerato anche la logistica, un settore in cui noi siamo molto attenti: consegniamo molto rapidamente, al massimo in tre giorni. La possibilità di spedi­re insieme i bancali di terriccio e di pet food allo stesso cliente ci permette una rapidità di consegna ancora più efficiente. Comunque abbiamo creato un servizio di lo­gistica dedicato al pet: se non va in abbinata col terriccio, siamo comunque in grado di consegnare pochi pezzi in breve tempo.

GreenRetail: Sui brand di pet food più conosciuti i garden center soffrono la concorrenza della Gdo e delle catene di pet shop: i margini si assottigliano sempre più e il prezzo è l’unica leva…

Romina Tribi: Nel pet food le politi­che commerciali e i prezzi li decido­no le aziende. Noi abbiamo scelto di offrire il marchio in esclusiva ai rivenditori specializzati, puntando molto sulla marginalità: adottan­do un prezzo di vendita che dia la possibilità al garden center di marginare.
Nella vendita a libero servizio il cliente sceglie spesso un mar­chio noto o economico. Ma chi va in un negozio specializzato si aspetta un’assistenza personaliz­zata: a fronte di un prodotto di alta qualità, è ovvio che il rivenditore suggerirà quello che offre maggio­re marginalità.

GreenRetail: Da quanto tempo lavora­te su questo progetto?

Romina Tribi: Da un anno e mez­zo. Abbiamo creato un team, letto le ricerche di mercato, vi­sitato le fiere di settore, analiz­zato i packaging, quasi tutti con bianco e nero dominanti, e natu­ralmente le ricette. Cercavamo un elemento caratterizzante e lo abbiamo trovato nell’estratto di olivo: oggi è l’unica linea presen­te sul mercato del pet food con questo ingrediente. Ci sono pro­dotti con olio di oliva, ma è un ele­mento grasso mentre noi usiamo un estratto ricavato dalle foglie: non è grasso ed è anche insapo­re, quindi non preclude l’appeti­bilità del prodotto. Anche il pack si differenzia dall’offerta attuale e punta sul colore verde oliva. È scritto in dieci lingue per i mer­cati internazionali e l’olivo ricon­duce al mediterraneo e all’Italia: ovviamente abbiamo evidenziato il made in Italy.

Davide Ferrari: Per noi il 2024 sarà l’anno zero, ma abbiamo già in programma di implementare la gamma a settembre. Per esempio con i prodotti puppy: referenze meno vendute ma necessarie per completare l’offerta.

Senza dimenticare i substrati

GreenRetail: Negli ultimi anni avete profondamente rinnovato la vostra offerta di terricci e sfornato un nu­mero notevole di novità, a partire dai Pocket da 1,5 litri. Non c’era più nulla da inventare?

Romina Tribi: Non abbiamo smes­so di investire nel mondo dei sub­strati. Anzi per il 2024 abbiamo ampliato la gamma dei Pocket in doypack con zip apri e chiudi: ini­zialmente abbiamo proposto tre prodotti a cui, visto il grande suc­cesso riscontrato, abbiamo subi­to affiancato altre due referenze. Ovviamente si tratta di terricci de­dicati alle tipologie di piante più piccole: aromatiche, peperoncini, grasse, orchidee e bonsai. Ma ab­biamo notato che viene acquistato anche per effettuare i rabbocchi che non richiedono grandi quanti­tà. Inoltre la confezione in doypack, che sta in piedi da sola e ha un’a­pertura salva freschezza con zip apri e chiudi, è stata molto apprez­zata. Per il 2024 abbiamo amplia­to ulteriormente la gamma con altri 3 prodotti, ma non si tratta di terricci bensì di inerti: pomice, humus di lombrico e perlite.

Davide Ferrari: I formati da 1,5 litri sono un completamento della no­stra gamma, pensato per chi col­tiva piante di piccole dimensioni in vaso e magari non ha lo spazio in casa per conservare sacchi più voluminosi. Se coltivi un’orchidea o una pianta grassa non ha senso acquistare sacchi da 10 litri di ter­riccio: va a finire che ne usi poco e devi accantonarlo da qualche parte fino all’anno successivo. Invece in questi casi 1,5 litri è la dose giusta. Abbiamo ampliato anche la gam­ma dei terricci con alcune referen­ze che ci mancavano: oggi penso sia una delle linee di substrati più complete sul mercato. Special­mente negli universali che decli­niamo in 10 miscele differenti in più formati. A cui vanno aggiunti tutti i substrati specifici in tutti i formati immaginabili.

La gamma Pocket in comode confezioni “apri e chiudi” conta oggi 8 referenze: terricci per aromatiche, peperoncini, piante grasse, orchidee e bonsai, ai quali si aggiungono gli inerti humus di lombrico, perlite e pomice.

GreenRetail: Ho notato che nell’e-commerce di Leroy Merlin propone­te anche sacchi enormi, da 85 litri se non sbaglio: è un’altra sperimen­tazione su nuovi formati?

Romina Tribi: Leroy Merlin ha ap­prezzato i nuovi pack e il nostro im­pegno nell’innovazione e quest’an­no siamo diventati il loro unico fornitore per i terricci. Realizziamo anche la private label Geolia. Il for­mato a cui alludi, che noi chiamia­mo Triplo maxi, è da 85 litri per il terriccio e 70 litri per la corteccia.

Davide Ferrari: È un nuovo formato e lo stiamo sperimentando insie­me a Leroy Merlin: quindi per ora è una loro esclusiva. Ma se dovesse rivelarsi un successo lo sviluppe­remo anche per i garden center.
La particolarità di questo progetto è la volontà di sfruttare maggior­mente le vendite online. Il sacco da 85 litri è difficile da gestire in un punto vendita: è pesante e ser­vono due persone per spostarlo. Ma i dati ci dicono che sono molti i consumatori che acquistano il terriccio online proprio per avere una consegna a domicilio ed evi­tare lo spostamento di pesi. Ci sono anche tanti “giardinieri della domenica” per cui il sacco da 85 litri è il formato ideale. Senza tra­lasciare il fatto che siamo gli unici che forniscono questo formato e non abbiamo concorrenza.

www.tercomposti.com
www.triplopet.com

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