Fitofarmaci per hobbisti: confermata la proroga di 18 mesi per la vendita

I fitofarmaci per hobbisti si potranno continuare a utilizzare. Come avevamo anticipato, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dello scorso 24 dicembre il periodo transitorio per la vendita di agrofarmaci per uso hobbistico è stato ufficialmente prorogato di 18 mesi, fino al 2 novembre 2021 (art 55 ter Disciplina dell’uso di prodotti fitosanitari da parte degli utilizzatori non professionali).

La proroga è utile anzitutto per apportare le necessarie modifiche al Decreto Ministeriale 33 del 22 gennaio 2018: il più severo di tutta Europa, tanto da arrivare a vietare agli appassionati l’uso di prodotti consentiti in agricoltura biologica, anziché incentivarli.

Fitofarmaci per hobbisti: urge un miglioramento del Decreto

“È molto importante – ha spiegato il senatore Nino Taricco, capogruppo del Pd nella commissione Agricoltura, all’agenzia Agricolae – aver approvato in via definitiva, con il decreto fiscale, la proroga della disciplina transitoria relativa al Regolamento sulle misure e i requisiti dei prodotti fitosanitari per un uso sicuro da parte degli utilizzatori non professionali, di cui al Dm del 22 gennaio 2018, nr 33. Un provvedimento atteso, perché purtroppo gran parte del settore non avrebbe avuto il tempo e le condizioni di adeguarsi agli obiettivi normativi previsti, finendo sostanzialmente in una sorta di limbo. Il settore potrà così mettere a disposizione del settore prodotti espressamente sviluppati per gli hobbisti, rispondendo alle esigenze dei possessori e degli amanti di piante e florovivaismo da appartamento o comunque non professionale, che altrimenti a maggio 2020 sarebbero stati costretti a dotarsi di abilitazione all’acquisto e all’utilizzo o a rivolgersi a professionisti abilitati. Ricordo che la norma attualmente in vigore nel periodo transitorio consente di commercializzare a utilizzatori non professionali prodotti che secondo la precedente legge non necessitano del patentino per l’acquisto, mentre a regime i criteri che verranno utilizzati terranno conto di fattori tossicologici e ambientali più sofisticati”.

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