Il settore compatto contro il blocco del Bonus Verde

Il blocco del Bonus Verde che si sta profilando nella stesura della Legge di Bilancio 2020 ha prodotto come primo effetto un’alzata di scudi da parte di tutti gli operatori della filiera del verde: dai vivaisti ai giardinieri, dai progettisti ai centri giardinaggio.

Dopo le pronte proteste dei giorni scorsi di Assofloro, Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Associazione Arboricoltori, Società Italiana di Arboricoltura, e Aicg (Associazione Italiana Centri Giardinaggio) sono scese in campo anche altre associazioni del verde.

Il blocco del Bonus Verde unisce il settore del verde

“Il Governo, nella manovra di bilancio dimentica il settore florovivaistico, che vale il 5,5% del Pil agricolo e dà lavoro a circa 100.000 addetti in 25.000 imprese – ha spiegato Renzo Marconi, presidente di Asproflor, l’associazione di produttori florovivaisti ideatrice e promotrice del primo marchio nazionale di qualità dell’ambiente di vita Comune Fiorito -. Azzerando il Bonus Verde, l’unico intervento a favore dei privati cittadini per aumentare la qualità dell’ambiente di vita delle città e paesi italiani, viene meno un importante incentivo all’aumento della superficie verde”.

“I dottori agronomi e i dottori forestali hanno svolto in questi primi due anni un positivo lavoro con l’agevolazione del Bonus Verde – afferma Renato Ferretti, consigliere nazionale del Conaf (Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali) – e conseguentemente ritengo che sia una misura indispensabile per garantire una corretta realizzazione e manutenzione del verde privato nelle aree urbane”.

“Il bonus verde è stato considerato da tutti noi del settore una speranza per il futuro – concorda anche Cesare Cipolla, presidente di Aipv (Associazione Italiana Professionisti del Verde) -. Questa notizia è stata un duro colpo per le aspettative di un settore produttivo che potrebbe essere forza trainante per il paese. Sicuramente andava ampliato e reso strutturale, applicando un’Iva agevolata, riducendo il tempo di rateizzazione e ampliato anche alla manutenzione del verde, per cui la sua cancellazione ci resta incomprensibile. Riteniamo sia il momento di fare il punto della situazione, unire le forze di tutte le associazioni della filiera e rilanciare la necessità di un Bonus Verde meglio strutturato, magari già in seno al Tavolo Verde come già ventilato dal ministro, con una visione più ampia e per un futuro più verde”.

Leggi le dichiarazioni di Assofloro, Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Associazione Arboricoltori e Società Italiana di Arboricoltura.

Leggi le dichiarazioni di Aicg Associazione Italiana Centri Giardinaggio.

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