TS Turco Silvestro: per una qualità certificata

In agosto TS Turco Silvestro ha brevettato un innovativo sistema di sterilizzazione dello stallatico nel rispetto del regolamento comunitario. Non è il primo traguardo qualitativo dell’azienda ligure, che aveva già ottenuto la conformità al disciplinare Aiab per i suoi terricci innovativi senza torba. Ne parliamo con Massimiliano Turco, amministratore di TS Turco Silvestro e con l’agronomo Gabriele Mascheroni.

Anche se poco conosciuto, dal 2009 è in vigore un regolamento comunitario che impone un trattamento termico finalizzato all’abbattimento della carica microbica potenzialmente patogena per la salute umana su tutti i sottoprodotti di origine animale, tra cui anche lo stallatico inteso come ammendante dei terreni o come concime. Lo stallatico quindi per essere commercializzato e utilizzato dall’utente finale deve preventivamente subire un trattamento termico. Il problema è che il regolamento comunitario non dice come fare: un “buco” colmato dalla Ricerca & Sviluppo di TS Turco Silvestro che nello scorso agosto ha brevettato un metodo di sterilizzazione innovativo.

Ricordiamo che TS Turco Silvestro è stata fondata nel 1968 ad Albenga (SV), dal nonno degli attuali amministratori, proprio con l’obiettivo di vendere ammendanti per l’agricoltura, in particolare derivati dal letame. Con la seconda generazione l’azienda si è specializzata nella produzione di substrati di coltivazione per i professionisti e per gli hobbisti, realizzando il suo primo sacco di terriccio nel 1982 e cogliendo alcuni primati significativi: per esempio è stato il primo importatore della pregiata torba irlandese e il primo produttore a utilizzare la pomice e le cortecce di conifera nelle miscele dei substrati.

Per parlare del nuovo brevetto e avere un’anticipazione sulle novità 2021 abbiamo incontrato Massimiliano Turco, amministratore di TS Turco Silvestro e proprietario insieme al fratello Diego e il responsabile tecnico Gabriele Mascheroni.

Stallatico: come nasce un brevetto esclusivo

GreenRetail: Veniamo al nuovo brevetto: per voi lo stallatico è un fattore storico?

Massimiliano Turco: Assolutamente, TS Turco Silvestro iniziò la propria attività trasformando questa materia prima ed è ancora oggi una nostra caratteristica distintiva, infatti siamo tra i pochissimi che usano letame vero: cioè recuperiamo le deiezioni animali dalle stalle del Piemonte, lo lavoriamo e lo insacchiamo. Non aggiungiamo compost e non apportiamo modifiche alla materia originaria: il nostro è vero letame. Per noi è una materia importante ed è un prodotto che ci ha sempre contraddistinto.

GreenRetail: Come è nato il brevetto?

Gabriele Mascheroni: Il regolamento comunitario, vigente dal 2009, prescrive che puoi commercializzare ed utilizzare lo stallatico solo se garantisci che tutta la massa lavorata abbia subìto un trattamento termico finalizzato all’abbattimento totale della carica microbiologica patogena. Il problema è che il regolamento comunitario non dà nessun tipo di indirizzo su come trattare il materiale, indica soltanto di sottoporlo per alcune ore a temperature di almeno 70°C.
Dopo uno studio approfondito di ricerca e una lunga sperimentazione aziendale, abbiamo così messo a punto un metodo innovativo e, con la collaborazione dell’Asl di Cuneo e di un istituto privato, abbiamo dimostrato che il nostro processo abbatte totalmente la carica microbica iniziale, senza integrazione di agenti chimici o altre sostanze che possano modificare la materia prima. Tutto il processo è stato validato dalla Asl che ha riconosciuto TS Turco Silvestro come impianto tecnico per la trasformazione.
È così iniziato il processo di brevettazione nazionale e dopo due anni di iter burocratico abbiamo ottenuto ad agosto, dal Ministero dello Sviluppo Economico, il numero di brevetto per invenzione industriale.
Per noi un grande orgoglio: non solo il nostro stallatico è composto da letame conforme al regolamento comunitario, ma è stato trasformato grazie a un brevetto messo a punto da noi che garantisce anche il rispetto delle normative nazionali, permettendoci di commercializzare un ammendante composto solo da letame.

GreenRetail: Cosa intendi?

Turco Silvestro
Il substrato Ultimate, la novità più recente in casa TS Turco Silvestro

Gabriele Mascheroni: La normativa italiana prevede diverse tipologie di ammendanti, ciascuna con delle caratteristiche specifiche e con delle componenti differenti da dichiarare in etichetta. Tra le diverse categorie è definito l’ammendante “letame”, che è costituito dalle deiezioni animali ed eventualmente dalla lettiera vegetale. Lo stallatico è sinonimo di letame quindi, un prodotto commercializzato come “stallatico” deve essere composto solo da letame trasformato ed etichettato secondo la normativa vigente.

GreenRetail: Lo stallatico è una componente importante anche del nuovo substrato Ultimate?

Massimiliano Turco: Ultimate è nato come una sfida, quella di realizzare il miglior substrato possibile. Grazie a uno studio e una progettazione importanti è stato messo a punto un substrato altamente tecnologico dedicato al mercato amatoriale. Ultimate è stato integrato con un inoculo di micorrize di elevata qualità, un componente decisamente tecnico di derivazione professionale e arricchito con concime organico per consentire l’uso del prodotto in agricoltura biologica. L’aggiunta dello stallatico, fonte di elementi nutritivi organici, è fondamentale per creare uno sviluppo armonico e naturale delle micorrize amplificandone la simbiosi con le radici delle piante.

La certificazione Aiab sui terricci senza torba

GreenRetail: Alcuni anni fa avete lanciato una linea di substrati senza torba, che è stata certificata secondo il disciplinare Aiab: ce ne puoi parlare?

Massimiliano Turco: Abbiamo realizzato una linea capace di sposare la filosofia del cliente più sensibile alla conservazione dell’ambiente: una linea alternativa ai prodotti tradizionali composta da materiali derivanti completamente da fonti rinnovabili. Quindi un prodotto senza torba. Noi però volevamo farci garanti verso il consumatore, certificandone la qualità e la caratteristica peat free.
Purtroppo la tipologia di prodotto che noi volevamo certificare non è contemplata nella normativa del biologico, quindi gli enti di certificazione non potevano intervenire. Da lì è nato uno studio sui regolamenti di produzione integrata e abbiamo riscontrato affinità nell’Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica (Aiab): un ente riconosciuto a livello nazionale che ha messo a punto un disciplinare, nel quale elenca le caratteristiche che tutti i mezzi tecnici devono avere per differenziarsi da quelli convenzionali. Dalle questioni etiche (come il lavoro minorile) fino a dettagli molto più tecnici sulla qualità e origine delle materie prime e la loro tracciabilità.
Abbiamo così intrapreso il nostro percorso di certificazione per le tre referenze innovative della linea peat free: bioContadino, bioFiore e ecoDynamic. Dopo un processo lungo e meticoloso abbiamo ottenuto la certificazione Standard Mezzi Tecnici Aiab. È un fiore all’occhiello di questa azienda perché nel comparto dei fertilizzanti sono pochissime le aziende ad averla e noi siamo gli unici nel settore dei substrati e degli ammendanti.

2020: tra Covid e meteo favorevole

GreenRetail: Come avete affrontato il lockdown?

Massimiliano Turco: La mia azienda non è stata tra quelle che ha subito una chiusura forzata ed ha potuto continuare a produrre regolarmente, ma questo non vuol dire che non ci si dovesse preoccupare.
All’inizio vi è stata molta destabilizzazione considerando che i consumi delle rivendite si sono ovviamente ridotti drasticamente e le coltivazioni di piante fiorite hanno subito gravi danni economici non potendo realizzare la vendita delle loro produzioni. Noi lavoriamo molto con produttori di piante aromatiche che nella fase iniziale del lockdown non hanno potuto vendere il loro prodotto subendo anche loro delle tensioni economiche con l’unica differenza che hanno potuto posticipare la vendita mantenendo le piante in coltivazione, mentre chi produce piante fiorite purtroppo no. Successivamente il settore agricolo è stato sbloccato permettendo di immettere in commercio le produzioni dei coltivatori e le rivendite più dedicate al mercato amatoriale hanno lavorato bene sia all’interno dei loro punti vendita sia con le consegna a domicilio.

GreenRetail: Pensi che il 2020 chiuderà positivamente?

Massimiliano Turco: Nel settore hobbistico le vendite si realizzano maggiormente nel periodo tra febbraio e maggio e di solito a giugno iniziano a calare. Quest’anno, dopo il lockdown, le vendite sono ripartite e sono continuate anche a giugno e luglio sostenute grazie anche alla meteorologia molto favorevole di quest’anno: il 2020 probabilmente sarebbe stato un anno da record senza Covid.

www.turcosilvestro.it

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