In italia si riscopre l’outdoor e crescono le vendite di barbecue

Anche a seguito della pandemia le vendite di barbecue, così come quelle di altre soluzioni per la vita all’aria aperta, sono aumentate nel 2021 e hanno sviluppato un giro d’affari di quasi 100 milioni di euro. Ce ne parlano alcuni tra i principali produttori del settore.

Gli investimenti per il mi­glioramento dell’abitazio­ne che hanno impresso una spinta al mercato dell’outdoor nel 2020 sono proseguiti anche nel 2021. Anche le vendite di barbe­cue hanno tratto giovamento da questa situazione e il mercato ha sviluppato un giro d’affari stimabile in circa 95 milioni di euro con prezzi al consumatore, pari a oltre 600.000 barbecue venduti.

“Il 2021 è stato un anno importan­te per il settore giardino – spiega Chiara Palazzetti, direttrice marke­ting e comunicazione di Palazzetti -. I consumatori hanno confermato l’interesse verso i nostri prodotti e verso gli investimenti nella propria casa più in generale. Le minori re­strizioni hanno sicuramente agevo­lato le visite nei punti vendita e, di conseguenza, gli acquisti”.

“Nel 2021 le vendite di barbecue sono aumen­tate – dichiara Davide Apollonio, Ceo di Ferraboli -. Noi abbiamo re­gistrato un super +35%, dovuto a un incremento nelle unità di vendi­ta e un aumento di qualità e quindi di valore dei barbecue”.

“Le vendite sono aumentate per noi a doppia cifra nel 2021 – con­ferma Federico Levrieri, direttore vendite Italia di Kemper -; parliamo quindi dei barbecue portatili a gas relativi alla nostra gamma. Stiamo riscontrando un sempre maggior successo dei nostri prodotti por­tatili perché possono essere utiliz­zati da tipi diversi di consumatore: sia il privato che può grigliare all’e­sterno dell’abitazione se non ha tanto spazio, sia il cliente che ne fa un utilizzo più da campeggio”.

I barbecue a gas risultano in leg­gera crescita rispetto alle soluzioni a carbone ed elettriche: nel 2021 sono stati venduti circa 180.000 barbecue a gas (30% sul totale dei volumi), pari al 54% del fatturato sviluppato dal comparto.

“Nella stagione 2021, Pvg Italy ha continuato a registrare un trend positivo, in continuità con quanto accaduto durante le scorse sta­gioni – affermano dall’ufficio mar­keting di Pvg -. Il comparto a gas resta la scelta principale dei nostri clienti, che comunque dimostrano di apprezzare anche il segmento a carbone per la sua versatilità e fa­cilità di uso”.

Vendite di barbecue: aspettative per il 2022

Le previsioni per il 2022 sono ro­see ma condizionate dall’instabilità economica e dall’aumento genera­lizzato di materie prime, trasporti ed energia iniziato già nel 2021.

“Gli aumenti li subiamo tutt’ora e sono stati aumenti fortissimi – spie­ga Davide Apollonio di Ferraboli -. Da un lato sono serviti a riportare valore al mondo dei barbecue che troppo spesso venivano svenduti. Nella seconda parte del 2022 ci aspettiamo una riduzione dei costi, anche se lenta”.

“Purtroppo l’aumento dei costi del­le materie prime e dei trasporti per i prodotti che arrivano dal Far East incidono notevolmente anche per quanto riguarda questa gamma di prodotti – afferma Federico Levrieri di Kemper -. È inevitabile che anche in questo settore stiamo assistendo a incrementi di costo percentuali a doppia cifra”.

L’impegno dei produttori è quello di calmierare gli aumenti dei prez­zi ed evitare effetti inflazionistici ai danni dei consumatori. Ma la situa­zione di incertezza, acutizzata dal conflitto in Ucraina, rende difficile qualsiasi previsione.

“Abbiamo forti partnership con i nostri fornitori – dichiara Chiara Pa­lazzetti di Palazzetti – e il continuo dialogo con loro ci sta permettendo di riuscire a mantenere la continu­ità delle forniture. È comunque un momento molto complicato che ci vede molto impegnati ogni giorno”.

“Il lavoro svolto dal gruppo duran­te gli scorsi mesi ci consentirà di rispondere in maniera positiva alle richieste del primo trimestre del 2022 – confidano dall’ufficio marke­ting di Pvg -. La tendenza dei costi è tuttavia in aumento ed è verosimile pensare a un incremento dei prez­zi. L’impegno della nostra azienda è comunque mirato a contenere al massimo le variazioni, così da limi­tare eventuali conseguenze negati­ve sia sul fisico sia sull’online”.

Vince il negozio “fisico” ma l’e-commerce cresce

La maggior parte dei barbecue ven­duti in Italia viene veicolata dai ne­gozi specializzati “fisici”. Nel 50% dei casi l’acquisto viene effettuato in un centro giardinaggio o un diy store, ma c’è spazio anche per le ferramenta (19%) e la Gdo (14%). L’e-commerce rappresenta meno del 20% delle vendite totali, anche se va sottolineata la costante crescita ri­spetto al 6% di cinque anni fa. Così come non dobbiamo sottovalutare che il primo plus dell’e-commerce è il prezzo basso, quindi una quota di mercato a valore del 17% genera maggiori vendite a volume.

Viene da domandarsi: il rappor­to “umano” conta ancora all’atto dell’acquisto di un barbecue o il consumatore bada solo al prezzo?

“Il rapporto umano e il toccare con mano i prodotti contano eccome in questi anni – sostiene Davide Apol­lonio di Ferraboli -. I prodotti di me­dio/alto valore se non conosciuti e replicati in serie richiedono esposi­zioni consone ed efficaci”.

“I punti vendita sono canali in cui è importante la versatilità del prodot­to e una gamma varia – conferma Chiara Palazzetti di Palazzetti -, che possa accontentare tutte le di­verse esigenze. In Palazzetti age­voliamo l’esposizione dei prodotti nei punti vendita e creiamo il ma­teriale espositivo anche su misura per i clienti. Per noi è importante che i prodotti siano corredati di tut­to ciò che serve per essere com­presi al meglio”.

Va considerato infatti che dietro la parola “barbecue” si cela una categoria di prodotto ampia e pro­fonda, che spazia dai modelli a gas più sofisticati e costosi fino ai bar­becue per campeggio. Senza con­siderare le importazioni dall’estre­mo oriente, rese però ultimamente meno convenienti dai recenti au­menti dei trasporti via nave.

“È molto importante l’assistenza da parte di un rivenditore specia­lizzato, specie sui barbecue di fa­scia alta – spiega Federico Levrieri di Kemper -. Per gli altri modelli, come i nostri portatili, sicuramente le vendite sono facilmente gestibili anche in altri modi”.

Quando parliamo di “e-commerce” non alludiamo soltanto ai grandi marketplace e ai pure players ma anche a tanti rivenditori specializ­zati “fisici” che, spinti anche dal­la pandemia, stanno investendo nell’e-commerce o meglio nell’inte­razione della rete con i servizi of­ferti nel punto vendita in una logica omnicanale.

Pvg ha fornito un supporto impor­tante attraverso il canale online e tramite il servizio di dropshipping, il tutto in un rapporto di sinergia con i propri rivenditori – spiegano dall’ufficio marketing di Pvg -. Un’e­sperienza positiva, seppur nata in un contesto difficile, che è nostra intenzione mantenere, poiché ci ha permesso di rafforzare ancora di più le nostre collaborazioni. Rite­niamo che tale scenario avrà anche in futuro un impatto importante sul comportamento dei consumatori che, grazie all’omnicanalità, po­tranno beneficiare di un’offerta di servizi ancora più completa”.

www.ferraboli.it
www.kempergroup.it
www.palazzetti.it
it.pvg.eu

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