Cresce il mercato dei substrati ma scarseggiano le materie prime

Come un po’ tutti i comparti del gardening, anche il mercato dei substrati ha vissuto un 2020 sulle montagne russe con un risultato finale positivo, che sta proseguendo anche nel 2021. Ma quest’anno si sta profilando in tutta la sua importanza il problema del reperimento e del costo delle materie prime. Per saperne di più abbiamo intervistato i principali produttori di substrati per hobbisti.

In Italia, il mercato dei substrati di coltivazione per hobbisti ha chiuso positivamente il 2020, con un in­cremento rispetto al 2019 di circa il 15%. Possiamo stimare un fatturato di circa 65-70 milioni di euro sell in, pari a un giro d’affari con prezzi al consumo di circa 125/130 milio­ni di euro.

mercato dei substrati

Dopo un tiepido inizio, la primavera 2020 è stata caratterizzata dal pri­mo lockdown, con la chiusura quasi totale dei negozi, che ha fatto crol­lare le vendite nel secondo bime­stre. Rivendite agrarie e Gdo hanno potuto lavorare e hanno guadagna­to qualche quota di mercato in più. Ma sono stati molti i consumatori che hanno rimandato gli acquisti nel primo quadrimestre per poi in­crementarli dal mese di maggio e fino all’autunno inoltrato con tassi di vendite superiori alle medie sto­riche. Una condizione che ha spin­to molti a ipotizzare un aumento degli hobbisti di giardinaggio: obbli­gati a stare in casa, molti italiani in effetti hanno investito per migliora­re la qualità dell’abitazione, verde compreso.

La pandemia però non ha solo sti­molato una maggiore attenzione verso il verde domestico, ma ha prodotto anche un effetto parti­colarmente negativo. Lo riassume molto bene Daria Orfeo, responsa­bile delle attività dell’Associazione Italiana Produttori di Substrati di coltivazione e Ammendanti (Aip­sa), nel tracciare il quadro del mer­cato nel 2020-21: “L’anno scorso, la pandemia da Covid-19 ha por­tato sfide senza precedenti per il settore così come per l’intera filie­ra orto-florovivaistica. La gestione di questa situazione ha amplifica­to alcune criticità e scardinato dei meccanismi consolidati, gettando le basi per nuove dinamiche che, a nostro avviso, stanno caratteriz­zando anche il 2021. La pandemia ha avuto due impatti molto diretti e differenti sull’industria italiana (e globale) dei substrati. In primo luogo, l’aumento delle vendite del mercato hobbistico: la scoperta o riscoperta del giardinaggio e della cura del verde domestico, durante la quarantena, ha prodotto una del­le stagioni tardo-primaverili ed esti­ve più produttive degli ultimi anni. Consideriamo infatti che nel 2020, rispetto al 2019, l’aumento delle vendite ha sfiorato quasi il 15% e che la stagione di maggiore rilie­vo è slittata in avanti di un paio di mesi, allungandosi fino ad ottobre inoltrato”.
“In secondo luogo – prosegue Daria Orfeo di Aipsa – la chiusura e/o la limitazione delle attività di numero­se industrie in tutto il mondo hanno interrotto o gravemente ritardato la lavorazione, l’acquisto e la con­segna delle materie prime, deter­minando una minore disponibilità per alcune tipologie di matrici e un generale e cospicuo aumento dei costi di produzione dei substrati. Situazione che ha pesantemente condizionato anche la prima parte del 2021”.

Il mercato dei sub­strati hobby nel 2020 in Italia

Per avere una conferma del buon andamento del mercato nel 2020 e per evidenziare i trend che hanno caratterizzato le vendite nello scor­so anno, abbiamo intervistato le principali imprese del settore.

“Sicuramente il mercato è in gran­de movimento e il trend del giardi­naggio sempre più in prima fila tra le nuove passioni degli italiani, ten­denza che il lockdown ha certamen­te alimentato e incentivato – spiega Melissa Parente, marketing specia­list di Vigorplant Italia -. Nella cura del verde, come è evidente nella definizione stessa, è il processo, il momento di coltivazione, l’atto del­la cura appunto a essere centrale nei nuovi processi identitari e so­ciali degli individui. La nuova risco­perta del mondo della natura e del­le coltivazioni, associata ai grandi cambiamenti e innovazioni che ab­biamo saputo lanciare nel mercato hobbistico (orientamento alle ven­dite, materiali Pop volti a guidare nella scelta dei prodotti, servizi su misura e formulazioni sempre più innovative), hanno fatto davvero la differenza nei nostri numeri e ri­sultati di periodo. Un rilancio che ci ha certamente permesso di re­cuperare le mancate vendite della primissima fase della primavera 2020, con anche l’iniziale sorpresa di aumentare il fatturato compara­to agli anni precedenti in stagioni “normali” anche nei mesi successi­vi a quelli di marzo”.

“Una prima battuta di arresto dettata dal forte clima di incertezza e preoc­cupazione ha rallentato le vendite al termine del primo trimestre – afferma l’ufficio marketing di Compo Italia -. Le sole catene agrarie, rimaste aper­te durante il lockdown, hanno mante­nuto parzialmente attiva la produzio­ne. Le riaperture di maggio e la forte spinta verso il giardinaggio hanno riportato traffico nei garden center e prolungato la stagione a mesi in­consueti permettendo di recuperare le perdite e registrare uno degli anni più produttivi per Compo Italia. La pandemia ha velocizzato i trend già esistenti di autoproduzione e consu­mo di orticole e la spinta verso pro­dotti, e quindi substrati, ammessi all’utilizzo in agricoltura biologica”.

“Il 2020 è stato un anno completa­mente anomalo che non può essere messo a confronto o paragonato alla classica stagionalità di vendita dei terricci – dichiara Romina Tribi, mar­keting manager di Tercomposti -. Si­curamente la pandemia e le chiusure commerciali hanno influito sul trend di vendita di questi prodotti nei pri­mi sei mesi dell’anno, il mese della ripartenza è stato maggio, durante il quale le vendite sono letteralmen­te esplose e proseguite anche nei mesi più caldi quando normalmen­te la vendita dei terricci si arresta. L’anno si è chiuso positivamente, siamo molto soddisfatti. La pande­mia ha sicuramente fatto avvicinare le persone al mondo del verde, alla cura del proprio spazio, qualsiasi esso sia, giardino, terrazza, angolo interno, coinvolgendo anche le per­sone più giovani. Questo trend ha portato l’azienda a investire sempre di più sui canali social creando video e tutorial semplici e immediati, non solo per aiutare a coltivare al meglio ma anche con curiosità e creazione artistiche da replicare”.

“La scorsa stagione di vendita si è caratterizzata per la concomitanza di misure sanitarie di contrasto alla pandemia, che hanno significato an­che temporanee chiusure di molti punti vendita – spiega Paolo Nota­ristefano, direttore commerciale di Fertil -. A fronte di previsioni, non vi nascondo, negative sia sul fron­te delle vendite sia sulla tenuta fi­nanziaria della clientela, abbiamo riscontrato un andamento segna­tamente positivo, soprattutto nel secondo trimestre, che ha consen­tito una chiusura dell’esercizio con segno positivo. I trend emersi sono quelli di sistema più che di prodot­to. Molti clienti hanno adottato stra­tegie di consegna domiciliare che hanno consentito di ovviare alle re­strizioni di apertura dei punti vendi­ta, conseguendo risultati inattesi”.

“Per quanto riguarda il 2020, Cifo è riuscita ampiamente a recuperare le perdite del primo quadrimestre: infat­ti abbiamo chiuso l’anno in positivo, con un incremento di fatturato rispet­to al 2019, sia sul totale dell’offerta, sia nello specifico in merito al merca­to dei terricci – dichiara Maria Chiara Siciliani, product manager Home & Garden di Cifo -. In relazione ai trend emersi, abbiamo registrato un incre­mento delle vendite di tutti i nostri substrati hobby, ma i prodotti che hanno performato meglio sono stati gli universali, in particolare il terric­cio universale della linea Torfy”.

“Come forse già ribadito, il mese horribilis del 2020 è stato marzo quando il settore è rimasto bloc­cato a causa della pandemia; sino ad allora, infatti, il mercato stava ri­spondendo bene – conferma Simone Gatti, responsabile commerciale e marketing di Terflor -. Appena si è potuto riprendere a lavorare, a inizio aprile, grazie sicuramente anche al lockdown che ha tenuto le persone a casa, il business è letteralmente esploso, complice anche l’ottima primavera sotto il profilo atmosferi­co. In un paio di mesi si è non solo recuperato il fatturato perso, ma superato abbondantemente quello realizzato nello stesso periodo de­gli ultimi anni. Inoltre la stagione è durata assai di più con ottimi risul­tati di vendita sino a fine luglio, il che ha avuto riscontro in modo omo­geneo su tutti i prodotti e i relativi formati che percentualmente hanno mantenuto il loro equilibrio storico. Sicuramente è da evidenziarsi l’im­pennata della vendita di orticole e di conseguenza di substrati perti­nenti, con una nuova generazione di clienti che si sta appassionando al mondo del gardening. La speranza è che una buona parte di questi clien­ti si affezionino al settore e riman­gano quindi a consolidare il bacino d’utenza”.

“A mio avviso tutto il comparto è riuscito a recuperare nei mesi a se­guire, specialmente maggio e giu­gno, le vendite perse a causa della chiusura di marzo e parzialmente di aprile – concorda Matteo Torme­na, responsabile commerciale di Greenview -. A causa probabilmen­te della chiusura forzata c’è stata sicuramente un’esplosione della cura dell’orto di casa, facendo au­mentare le vendite di tutti i substrati connessi alla coltivazione di questo sia a terra che su balcone”.

Previsioni ottimistiche per il 2021

In molti comparti del gardening ab­biamo notato, non solo in Italia, una prosecuzione del buon trend delle vendite anche nel 2021. Nonostan­te un clima primaverile meno favore­vole rispetto al 2020. Abbiamo chiesto alle imprese come giudicano l’andamento del primo semestre di quest’anno e quali aspettative hanno per la chiusura del 2021.

“La tendenza positiva del 2020 si conferma anche nel primo semestre del 2021 – spiega Paolo Notariste­fano di Fertil -. Il mercato cresce in turnover, ma meno in volume, a testimoniare un trend di incremen­to dei prezzi che è fortemente de­terminato da quanto accade sul fronte delle materie prime. Il nostro comparto non è risparmiato da quel­lo che è stato definito everything bubble. Per un settore trasformato­re come il nostro, si sono sommati improvvisi nuovi fattori economici: reali, logistici e finanziari. A livello macroeconomico, le imprese mani­fatturiere sono ripartite tutte insie­me con i magazzini vuoti. Interessi bassi e situazione di cambio euro/ dollaro (dollaro debole) hanno reso le materie prime un investimento conveniente. Infine si è registrato un incremento esponenziale dei noli marittimi: le navi hanno dovuto sca­ricare sul prezzo dei noli la riduzione delle emissioni di piombo con nuo­vi combustibili e la scarsità di con­tainer impegnati per il rifornimento dell’industria cinese non è stata da meno. Il risultato netto è che i costi di produzione della nostra merceo­logia sono aumentati a 2 cifre per­centuali. Ora bisognerà vedere se e come potranno essere assorbiti dal mercato e dal consumo”.

“Anche il 2021 ricalca il trend di forte crescita e spinta verso il giar­dinaggio – conferma l’ufficio marke­ting di Compo Italia -. Sia nel 2020 che nel 2021 la difficoltà di riceve­re materie prime ha reso difficile in alcuni momenti soddisfare a pie­no le richieste del mercato”.

“Il trend positivo riscontrato nel 2020 è proseguito nel primo se­mestre 2021, che ha evidenziato un’ulteriore crescita rispetto ai dati dell’anno precedente – dichia­ra Maria Chiara Siciliani di Cifo -. Dunque il clima meno favorevole di quest’ultima primavera non ha avu­to impatti negativi, anzi, abbiamo assistito a un consolidamento del­la crescita in atto, probabilmente anche grazie ai lockdown, seppur meno severi, che si sono ripetuti nel 2021, incoraggiando in qual­che modo la tendenza in corso di un rinnovato interesse per il gar­dening e per la cultura del verde”.

“È vero, il clima nel 2021 non è stato del tutto favorevole – afferma Matteo Tormena di Greenview -, la parte finale della stagione è stata molto piovosa per buona parte d’I­talia e in aggiunta sono da notare le temperature che non sono mai decollate fino a giugno; direi però che la voglia degli amanti del verde di prendersi cura dei propri orti e giardini non si è lasciata scalfire da questi fattori. I nuovi appassionati che nel 2020 si sono affacciati alla cura del verde anche quest’anno hanno fatto continuare il trend po­sitivo del nostro comparto”.

“Il trend positivo iniziato a maggio 2020 non si è mai arrestato, anzi è proseguito anche per il 2021 – spie­ga Romina Tribi di Tercomposti -: i nostri clienti non si sono trovati impreparati rispetto al primo anno di pandemia ma anzi sono riusci­ti a riorganizzarsi al meglio nelle vendite anche online. La nostra produzione di terricci e substrati è aumentata in modo esponenziale, grazie agli investimenti su macchi­nari e logistica che nonostante il brutto momento economico mon­diale l’azienda non ha avuto timore di affrontare. Il tempo non ha in­fluito sull’andamento delle vendite come invece in passato avremmo potuto aspettarci. La preoccupa­zione del nostro settore in questo momento non riguarda il sell out del prodotto finito ma il sell in di materie prime. Purtroppo a livello mondiale vi sono dei forti rinca­ri causati dalla carenza di torba, prodotto di base per la produzione dei nostri substrati, e carenze di plastica per il confezionamento”.

“Ottima la prima metà anno anche per il 2021 – dichiara Simone Gatti di Terflor -, addirittura migliore di quella della passata stagione. Un trend di crescita davvero interes­sante che, nonostante un maggio piuttosto piovoso e freddo e un giu­gno dove il gran caldo s’è insediato sin dall’inizio, lascia presagire un risultato finale eccellente. Le som­me le tireremo comunque dopo set­tembre e ottobre, mesi chiave per il giardino. Siamo comunque fiducio­si che il trend positivo continui”.

“Sicuramente il bilancio è molto positivo anche se paragonato allo stesso 2020 – conferma Melissa Parente di Vigorplant Italia -. Siamo riusciti a superare i record dell’anno precedente massimizzando ulterior­mente la nostra forza commercia­le e logistica per consentirci di far fronte a una domanda sempre più ampia e variegata. Le aspettative per quest’anno sono sicuramente il consolidamento degli importanti in­vestimenti lato comunicazione che abbiamo attuato negli ultimi anni con lo scopo di massimizzarne la resa e sviluppare ulteriormente la nostra awareness e il percepito col­lettivo del brand, con l’obiettivo di rafforzarci come marca top of mind nella categoria merceologica dei ter­ricci. Un asset che ci restituisce la nostra ambiziosa vision: chi pensa alle piante pensa a Vigorplant”.

www.cifo.it
www.compo-hobby.it
www.fertil.it
www.greenviewsrl.com
www.tercomposti.com
www.terflor.it
www.vigorplant.com

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